La madre di Alessandro Parini, il giovane italiano morto nell’attentato a Tel Aviv, aveva tentato di dissuadere il figlio dal viaggio in Israele, ma senza successo. La preoccupazione della signora Nicoletta era giustificata dal clima di tensione che si respirava in quella zona del mondo.
Il viaggio di Parini in Israele era stato programmato per due giorni, ma purtroppo si è concluso tragicamente. Una sua amica di famiglia ha raccontato al Corriere della Sera che il giovane aveva cercato di tranquillizzare la madre riguardo alla sicurezza del viaggio, sostenendo che i missili venivano intercettati e che non c’era motivo di preoccuparsi.
La morte di Parini ha lasciato un vuoto nella sua famiglia e nella sua comunità. La salma del giovane rientrerà a Roma martedì, come comunicato dalla Farnesina alla madre. La signora Ciocca ha dichiarato di aver seguito le istruzioni delle autorità italiane, evitando di recarsi a Tel Aviv.
Il corpo di Parini non presentava tracce di proiettili, come affermato dall’Istituto di medicina legale di Abu Kabir, che ha smentito alcune notizie riportate dalla stampa italiana. La polizia israeliana ritiene che il giovane sia stato ucciso dall’impatto dell’auto utilizzata per l’attentato.
La morte di Alessandro Parini ci ricorda che nel mondo esistono ancora luoghi pericolosi, dove la violenza e il terrore possono colpire in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Noi della Calabria Magnifica Siamo vicini alla famiglia del giovane e ci uniamo al loro dolore.
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