Anci Calabria: martedì di resistenza contro l’autonomia differenziata

Rosaria Succurro
Rosaria Succurro

La presidente Anci Calabria, Rosaria Succurro, guida la protesta contro la proposta di autonomia differenziata, riaffermando la sua ferma opposizione e la volontà di difendere l’unità nazionale

Nel panorama politico calabrese, l’elezione di Rosaria Succurro a presidente dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha suscitato molte riflessioni e, per alcuni, rappresentato una mossa strategica del centrodestra locale. La sua elezione, infatti, sembrava essere stata utilizzata per mettere alla prova la forza politica, sacrificando l’unità dell’associazione al costo di escludere voci autorevoli, rappresentate dai sindaci delle grandi e medie città della regione.

L’atteggiamento deciso assunto da Anci Calabria e dalla sua presidente nei confronti dell’autonomia differenziata ha smentito ogni dubbio sulla sua indipendenza dai partiti di centrodestra. Le parole pronunciate hanno dimostrato sincerità e convinzione, distinguendosi in modo netto da molte voci di esponenti politici calabresi che, invece, sembrano piegarsi agli ordini provenienti dal governo nazionale.

Questo distacco è particolarmente significativo, considerando che la posizione della presidente Anci contrasta apertamente con la linea di alcuni deputati e senatori calabresi, apparentemente allineati alle direttive governative senza una reale analisi dei possibili impatti sull’autonomia della regione.

La ferma presa di posizione dell’Associazione e della sua leader sull’autonomia differenziata non sembra essere una mera tattica politica per uscire da situazioni difficili. La coerenza espressa nelle dichiarazioni lascia intravedere una volontà reale di difendere gli interessi dei cittadini calabresi, mettendo in luce il rischio che la proposta di autonomia differenziata possa frantumare irreparabilmente l’unità del Paese.

In seguito a questo chiaro impegno, è stato annunciato un sit-in davanti alla prefettura per martedì prossimo. Un’iniziativa che mira a ribadire il rifiuto dei sindaci calabresi nei confronti di ciò che considerano un grande inganno rappresentato dalla riforma dell’autonomia differenziata. Si tratta di un momento cruciale, in cui i rappresentanti locali mostreranno concretamente la loro opposizione e il loro impegno nella difesa dei diritti e dell’unità della regione.