Cambiavento aderisce al manifesto-appello lanciato dall’associazione Sabir e dalla onlus ResQ – People Saving People: “Impediamo i naufragi, non le partenze”
Si tratta di un documento che si rivolge alla presidente Meloni, al ministro Piantedosi ed al Governo tutto perché tragedie come quelle di Steccato di Cutro non si ripetano più, attuando politiche efficaci che creino corridoi sicuri e legali per chi scappa da guerre e disastri sociali.a
“La nostra è un’adesione assolutamente convinta – si legge in una nota del movimento politico Cambiavento – perché vogliamo che stragi come quella che si è consumata nei giorni scorsi non abbiano più a ripetersi. Un dramma che lascia molti interrogativi, soprattutto, sulla possibilità di evitarlo con decisioni ed azioni differenti”.
“Ecco perché abbiamo aderito all’appello, – si legge ancora nella nota di Cambiavento – perché al di là delle parole di circostanza di fronte a così tante vittime innocenti, l’Italia tutta chiede di accertare le responsabilità, anche politiche, e predisporre per il futuro nuove misure di azione del nostro Paese perché non ci siano più vittime innocenti”.
“Davanti a questa tragedia – prosegue la nota di Cambiavento – dobbiamo dire, anche, chiaramente che l’Unione Europea non può fingere di disinteressarsi invece di aprire vie di accesso sicure e legali ed al contempo l’Italia non può assecondare la disumanità preoccupandosi solo di chiudere i porti alle Ong o di limitarne le possibilità di soccorso in mare”.
“La politica europea ed italiana deve comprendere che la strage di Cutro rappresenterà un punto di non ritorno nella coscienza collettiva degli europei. Per quel che ci riguarda – conclude la nota – non abbiamo intenzione di fermarci e anzi, faremo anche noi la nostra parte per far crescere la mobilitazione civica e fare rete, per mantenere vive le coscienze, insieme ai tanti e meravigliosi calabresi visti in questi giorni e in queste ore, per dare assistenza ai fratelli sopravvissuti al disastro di Cutro”.
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