L’attività condotta sottolinea la massima attenzione che viene rivolta dalla Polizia di Stato nel contrasto alla violenza di genere. Oltre all’importante campagna di tipo informativo e preventivo, si mette in atto un’attività di repressione, soprattutto quando la vittima trova il coraggio di chiedere aiuto alle Forze dell’Ordine.
Nel dettaglio, il personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura, a conclusione di una intensa attività investigativa, caratterizzata anche dalla disamina di immagini estrapolate da sistemi di video-sorveglianza e da perquisizioni, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di un 23enne reggino, ritenuto responsabile del reato di atti persecutori e reiterate condotte vessatorie, violente e minacciose, poste in essere anche con armi, nei confronti della ex fidanzata.
La donna, dopo anni di paura, a seguito di recenti atti persecutori subiti, fatti di pedinamenti ed intimidazioni sfociate anche nell’incendio dell’auto di famiglia, ha deciso di rompere il silenzio. Violenze anche sessuali subite, i ricatti, le umiliazioni, le aggressioni, le minacce anche aggravate dall’utilizzo di una pistola, non solo avevano completamente assoggettato la vittima ma avevano creato attorno a lei un clima di terrore tale che i conoscenti, timorosi di eventuali ritorsioni, avevano iniziato ad allontanarsi dalla ragazza.
Lei stessa, per scongiurare situazioni di pericolo per i propri amici, aveva deciso di isolarsi e di non uscire più di casa. Quanto finalmente denunciato dalla vittima e le indagini svolte dagli Agenti della Polizia di Stato hanno fatto emergere 7 anni di violenze e condotte persecutorie subite e fatto emergere con chiarezza la personalità aggressiva dell’uomo, a carico del quale si è delineato un grave compendio indiziario che ha portato alla misura della custodia cautelare in carcere.