Salvatore Roberto Perricciolo, ricercato per una condanna definitiva di 21 anni, è stato catturato a Capodistria grazie a una complessa operazione internazionale coordinata da diverse autorità europee, l’indagine ha portato alla confisca dei suoi beni
Si è conclusa con un successo internazionale l’operazione di cattura di Salvatore Roberto Perricciolo, noto superlatitante calabrese e figura di spicco di un’organizzazione criminale di vasta portata. L’arresto, avvenuto ieri sera a Capodistria, Slovenia, segna una tappa fondamentale nella lotta contro la criminalità organizzata e il traffico di droga in Europa.
Perricciolo, 44 anni, era latitante dal 13 febbraio di quest’anno, data della conferma definitiva della sua condanna a 21 anni di reclusione da parte della Corte di Cassazione. Il suo nome è emerso durante un’inchiesta che ha visto coinvolti sedici membri di un sodalizio criminale di diverse nazionalità, condannati a pene severe per una serie di reati gravi.
L’uomo, originario della Calabria ma residente nel fermano, è stato riconosciuto al vertice di un’associazione dedita al traffico di cocaina nelle province di Macerata, Ancona e Fermo. Le accuse a suo carico includono, tra l’altro, estorsioni, rapine, truffe, appropriazioni indebite e violenze di vario tipo. In particolare, Perricciolo è stato coinvolto anche in attività mafiosa, come dimostrato da procedimenti pendenti presso la Corte di Appello di Perugia.
L’operazione di arresto, condotta dalla polizia criminale slovena con il supporto del Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri di Ancona e del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Fermo, ha visto un’intensa cooperazione internazionale. L’indagine, avviata a marzo di quest’anno, ha beneficiato di intercettazioni telefoniche, pedinamenti e acquisizione di tabulati telefonici che hanno permesso di localizzare e catturare Perricciolo.
Inoltre, l’operazione ha coinvolto anche Eurojust e il sistema S.I.R.E.N.E., che ha facilitato lo scambio di informazioni tra le autorità competenti. Il latitante è stato bloccato grazie a una stretta collaborazione tra le forze di polizia e le procure di diversi Paesi, inclusa quella di Capodistria.
La confisca dei beni di Perricciolo, avvenuta lo scorso luglio, ha portato al sequestro di proprietà per un valore di oltre 120.000 euro, come ordinato dalla Corte di Appello di Perugia.
Attualmente, Perricciolo si trova in attesa di estradizione in Italia, dove dovrà scontare il residuo della sua pena. Questo arresto rappresenta un importante successo nella lotta contro le organizzazioni criminali e dimostra l’efficacia della cooperazione internazionale nella giustizia penale.