31 arresti svelano il tentativo della ‘ndrangheta di riorganizzarsi a Cutro dopo la collaborazione fallita del boss Nicolino Grande Aracri, con accuse di estorsione e traffico di droga
CUTRO (KR), 20 SET 2024 – Un’operazione straordinaria della procura di Catanzaro ha portato all’arresto di 31 persone legate alla cosca Grande Aracri, segnalando un tentativo di riorganizzazione dell’associazione mafiosa ‘ndrangheta dopo il crollo di potere dovuto alla collaborazione del boss Nicolino Grande Aracri, ora detenuto. Il procuratore facente funzioni, Vincenzo Capomolla, ha presentato i dettagli di questa operazione nel corso di una conferenza stampa, sottolineando la gravità delle accuse, che includono estorsione, traffico di droga e usura.
L’indagine, avviata nel 2020, ha svelato la figura centrale di Martino Vito, ritenuto vicino a Grande Aracri, che, nonostante la detenzione, avrebbe continuato a guidare le attività della cosca. Le indagini hanno rivelato contatti con clan limitrofi e tentativi di riconciliazione con il clan Dragone, in un contesto di crescente violenza e intimidazione verso imprenditori locali.
Le accuse contestate ai membri della cosca comprendono anche il traffico di sostanze stupefacenti, con origini a Cosenza e Catanzaro. Gli inquirenti hanno rinvenuto armi, evidenziando la volontà della cosca di consolidarsi nel territorio. Sono state accertate sette estorsioni, sebbene nessuna denuncia ufficiale sia stata presentata dalle vittime.
L’operazione, che ha visto l’emissione di misure cautelari tra cui arresti domiciliari e obbligo di dimora, rappresenta un’importante prosecuzione delle indagini già avviate in passato, culminando in operazioni come Kyterion e Aemilia. Gli inquirenti hanno mappato le dinamiche interne della ‘ndrangheta cutrese, svelando la famiglia Martino come attore principale in contrapposizione ai rivali Ciampà-Dragone.
Questo blitz evidenzia non solo il radicamento della criminalità organizzata nel crotonese, ma anche la necessità di un’azione continua e incisiva da parte delle autorità per contrastare la resurrezione di strutture mafiose nel territorio.
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