Attentato fallito contro Putin: Cremlino annuncia ritorsioni

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Vladimir Putin

Il Cremlino ha confermato che due droni hanno cercato di colpire la residenza del presidente russo, Vladimir Putin, nella notte scorsa. Fortunatamente, Putin è rimasto illeso e il Cremlino ha dichiarato che adotterà misure di ritorsione contro Kiev, sospettando che l’attentato sia stato un attacco terroristico ucraino.

Il sindaco di Mosca ha immediatamente disposto il divieto di sorvolo di droni sulla capitale russa, dopo che i due droni sono stati abbattuti. Il portavoce della presidenza russa ha successivamente dichiarato che Putin non si trovava nel Cremlino nel momento dell’attacco.

La notizia dell’attentato ha scatenato una serie di reazioni ufficiali, con il presidente della Duma che ha affermato che “un attacco al presidente è un attacco alla Russia“. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russa ha anche minacciato l’eliminazione fisica del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, su Telegram, affermando che non c’è altra opzione dopo l’attacco terroristico.

Kiev ha negato qualsiasi coinvolgimento nell’attentato e ha sottolineato che non ha nulla a che fare con gli attacchi. Nel frattempo, è stato trovato un altro drone a circa 100 chilometri da Mosca.

L’attacco ha suscitato preoccupazioni sulla sicurezza del presidente russo e ha portato alla decisione di vietare i sorvoli di droni sui cieli di Mosca. L’episodio ha anche innescato una maggiore tensione tra Mosca e Kiev, già tese a causa del conflitto in corso in Ucraina orientale.

In sintesi, l’attentato fallito contro Putin ha scosso la Russia e ha portato a una serie di reazioni ufficiali. La minaccia di ritorsioni e la scoperta di un altro drone hanno aumentato le preoccupazioni per la sicurezza e hanno alimentato le tensioni tra la Russia e l’Ucraina.