La tragedia che ha colpito Erba continua a svelare nuovi dettagli, con Azouz Marzouk, un padre, marito e genero delle vittime, al centro della battaglia per la verità. Il 42enne tunisino si prepara per una giornata in tribunale a Brescia, dove si discuterà l’istanza di revisione del processo contro i coniugi Romano, Olindo e Rosa, condannati all’ergastolo per la strage di Erba.
La difesa di Marzouk sostiene fermamente l’innocenza dei coniugi Romano, affermando che “Youssef, mio figlio, troverà pace solo quando si conoscerà la verità”. Azouz Marzouk, che ha perso il figlio di 2 anni, la moglie Raffaella Castagna e la suocera Paola Galli nella strage, si unirà alla richiesta di revisione della sentenza, sperando nell’annullamento dell’ergastolo.
In passato, Marzouk aveva sostenuto la colpevolezza dei coniugi Romano, ma anni dopo ha cambiato radicalmente posizione. Quattro anni fa, aveva persino accusato Romano e Bazzi di autocalunnia, sostenendo che la coppia aveva confessato i quattro omicidi e il tentato omicidio di Mario Frigerio con dichiarazioni false durante l’interrogatorio.
Il processo per calunnia è stato un passaggio complicato per Marzouk, ma nel 2021 è stato assolto dal Tribunale di Milano. Il giudice ha ritenuto legittimo che Marzouk avesse dubbi sulla colpevolezza di Olindo e Rosa. La sua avvocata, Solange Marchignoli, afferma che “è un diritto di Azouz sostenere l’innocenza dei due condannati”.
Uno degli elementi fondamentali per Marzouk è la tenda insanguinata dell’appartamento della vicina Valeria Cherubini. Le macchie sulla tenda non sono mai state chiaramente spiegate durante il dibattimento, e gli accertamenti che avrebbero potuto farlo non sono mai stati eseguiti. La difesa intende insistere su questa pista, insieme alla teoria della droga.
La difesa sostiene che la presunta attività illecita di Marzouk potrebbe essere il movente di una vendetta collaterale nei confronti della banda di spacciatori di cui si supponeva Marzouk fosse a capo. Marchignoli afferma che “Azouz è completamente estraneo a quanto accaduto e non ha paura di nulla. A lui interessa la revisione del processo, evitare che in carcere restino due innocenti”.
Il primo marzo sarà un giorno importante per Azouz Marzouk e per la ricerca della verità nella strage di Erba. La speranza è che la giustizia prevalga e che la verità emerga finalmente dalla nebbia dei dubbi.
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