Sul caso del barcone dei migranti che prese fuoco di fronte le coste del crotonese e dei finanzieri che prestarono i soccorsi si sta scrivendo una nuova pagina.
Infatti, i quattro finanzieri della sezione operativa di Crotone ora sono indagati con le ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo e naufragio colposo.
Il 30 agosto scorso, la vicenda della barca a vela andata a fuoco con all’interno dei migranti ha riempito le pagine dei giornali nazionali e non.
Purtroppo, tra il pubblico non sono mancati anche commenti sgradevoli e xenofobi, esprimendo felicità e soddisfazione circa la morte dei naufraghi.
L’interesse intorno all’episodio riguardava anche i quattro finanzieri che stavano prestando soccorso. Questi rimasero coinvolti nell’esplosione che provocò la morte a quattro migranti e il ferimento di due militari, giudicati eroi.
Maurizio Giunta e Giovanni Antonio Frisella, nonostante le ferite dovute a fratture agli arti inferiori, si buttarono in mare riuscendo a salvare la vita ad alcuni naufraghi.
Al termine dell’operazione, i militari furono elogiati, sottolineando l’eroismo, sia dal Ministro Gualtieri che dal leader della Lega Matteo Salvini.
Anche Mons. Angelo Panzetta, arcivescovo di Santa Severina, sottolineò ed elogiò il gesto altruistico dei finanzieri.
I finanzieri sono ora iscritti al registro della Procura
Ora da eroi sono diventati indagati con l’iscrizione del registro da parte della procura di Crotone. Infatti, alcuni migranti presenti sul barcone hanno riferito di avere visto i finanzieri fare carburante qualche minuto prima dell’esplosione. Questa testimonianza ha portato i magistrati a fissare un incidente probatorio cercando di chiarire le dinamiche ascoltando proprio i finanzieri. La scelta di rito nell’iscrivere i militari nel registro degli indagati è quasi un obbligo per evitare che questi possano trasferirsi altrove durante le indagini.
Le ipotesi di reato sono di omicidio colposo plurimo e naufragio colposo.
Davanti al gip, hanno reso testimonianza sette migranti (due somali, un egiziano e quattro pakistani), tra questi sei minori. Con l’aiuto degli interpreti hanno raccontato la vicenda in cui due punti sono stati concordi: il rabbocco del carburante prima dell’esplosione e il fatto che questa sia avvenuta al centro della barca. Tutti i testimoni hanno comunque sottolineato che i finanzieri hanno tentato di salvare i migranti caduti in mare.
Inoltre, dal racconto si evince che la barca era arrivata a Sellia Marina e scortata dalla Guardia di Finanza verso Crotone, navigando a motore, in sinergia con la Capitaneria di porto.
“Barcone a fuoco nel crotonese: gli eroici finanzieri, oltretutto feriti mentre erano impegnati a salvare vite umane, vengono indagati per omicidio colposo plurimo e incendio colposo. Ma è assurdo! Non ho parole, tutta la mia solidarietà”. Lo scrive su Twitter il segretario della Lega, Matteo Salvini.