In manette due iraniani con documenti falsi
I Carabinieri della Compagnia di Bianco hanno arrestato due iraniani di 37 e 20 anni, trovati in possesso di documenti falsi. I due erano tra i 50 migranti sbarcati ieri notte a Ferruzzano.
La tregua per la provincia di Reggio è terminata ieri notte. Sono passati solo pochi giorni dall’ultimo sbarco, quando all’una e trenta circa di ieri 5 novembre, sono ricominciati gli approdi sulla costa jonica reggina. La meta stavolta è Ferruzzano: una barca vela di dieci metri arriva in spiaggia, e subito scendono i migranti. Sono cinquanta, di cui tre donne e quindici bambini, e vengono da Iran, Iraq e Afghanistan.
I Carabinieri, che accorrono in massa, li trovano sulla 106, mentre si allontanano verso Brancaleone. Tra loro, però, ce ne sono due che, di fronte alle domande dei militari, si fingono turisti, parlando un inglese di fortuna. I militari non ci cascano e chiedono loro i documenti. Ricevono dai due un permesso di soggiorno finlandese e una d’identità lussemburghese: mete non troppo frequenti per due iraniani.
I Carabinieri decidono, così, di approfondire i controlli sui documenti e, alla fine, scoprono che sono contraffatti. Piccole imperfezioni, che non sono però passate inosservate ai militari della Sezione Rilievi del Provinciale di Reggio Calabria. Sono scattate dunque le manette per i due iraniani, che dovranno ora rispondere, davanti alla Procura della Repubblica di Locri, di possesso di documenti di identificazione falsi.
Gli altri migranti, nel frattempo, sono stati rintracciati per tutta la giornata dai Carabinieri del Gruppo di Locri, e accompagnati al centro di prima accoglienza di Roccella Jonica.
Sono stati trovati, a gruppetti di 3-5 persone, tra Bianco, Africo e Ferruzzano. Uno di loro, in particolare, se l’è vista brutta. Era in compagnia di altri due e stava seguendo i binari ferroviari quando, nei pressi di Africo, ha visto arrivare il treno a tutta velocità. Per fortuna solo tanto spavento, per lui e per il macchinista: l’uomo ha solo avuto una contusione alla spalla. Dal Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria nel frattempo rassicurano: “possiamo aiutarvi”.