Un duro colpo al traffico di droga: Autorità sequestrano beni milionari a presunti membri della ‘Ndrangheta calabrese
Le autorità finanziarie del Comando Provinciale di Milano e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) stanno attualmente conducendo un’operazione di sequestro preventivo in diverse regioni italiane, tra cui Lombardia, Piemonte e Calabria, prendendo di mira l’organizzazione criminale ‘Ndrangheta. L’azione è coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia locale e si basa su un decreto emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Milano. L’obiettivo principale del sequestro è la confisca obbligatoria di beni e la cosiddetta “confisca allargata” nei confronti di individui di nazionalità italiana, già arrestati per il reato di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
L’operazione in corso è il risultato di approfondite indagini che hanno permesso di individuare e colpire un’organizzazione criminale con sede in Lombardia, composta da membri di un gruppo proveniente da Africo (RC). Questo sodalizio si riforniva di droga, importata dall’Olanda grazie a intermediari di origine campana, e la distribuiva a vari gruppi criminali attivi in diverse zone del territorio italiano, tra cui Milano, Buccinasco, Cornaredo, Caronno Pertusella, Reggio Calabria, Genova e Roma. Uno dei gruppi associati operava a Quarto Oggiaro.
Le indagini finanziarie ed economiche condotte hanno permesso di quantificare i profitti derivanti dal traffico di stupefacenti, che ammontano a 15.832.215,00 euro. Inoltre, è stato accertato che alcuni membri dell’organizzazione possedevano beni il cui valore risultava “sproporzionato” rispetto al reddito dichiarato o all’attività economica svolta. Tra i beni sequestrati figurano:
- 11 immobili, situati nelle province di Milano, Como, Novara, Reggio Calabria e Varese;
- 22 terreni, situati nelle province di Reggio Calabria e Varese;
- 12 veicoli;
- 2 attività commerciali, situate nella provincia di Varese, di cui una è una società a responsabilità limitata attiva nel settore del movimento merci e l’altra è un’impresa individuale nel settore del commercio di prodotti alimentari.
Si sottolinea che il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e che la colpevolezza degli indagati sarà definitivamente accertata solo con una sentenza di condanna irrevocabile.
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