Durante una lite familiare, il figlio maggiore avrebbe sparato al padre con una pistola calibro .38, uccidendolo sul colpo, i due fratelli avrebbero poi nascosto il corpo in casa e fatto sparire l’arma, ritrovata successivamente
BOVALINO (RC), 20 GEN 2025 – Un dramma familiare ha sconvolto la comunità di Bovalino, in provincia di Reggio Calabria. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Locri, supportati dalle unità operative e dalla stazione locale, hanno eseguito il fermo di due fratelli, uno dei quali minorenne, accusati di aver ucciso il padre l’11 gennaio scorso. Le accuse nei loro confronti comprendono omicidio, occultamento di cadavere e porto abusivo di arma comune da sparo.
Le indagini, coordinate dalle procure di Locri e di Reggio Calabria per i minorenni, hanno rivelato che il delitto sarebbe avvenuto durante un’accesa lite familiare, alimentata da contrasti radicati nel tempo. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, il fratello maggiore avrebbe esploso diversi colpi di pistola calibro .38 contro il padre, uccidendolo sul colpo. I due fratelli avrebbero poi nascosto il corpo in un locale dell’abitazione e si sarebbero disfatti dell’arma del delitto.
Fin dalle prime fasi, gli investigatori hanno rilevato elementi sospetti sulla scena del crimine, insospettiti anche dal ritardo nella richiesta di soccorso, avvenuta solo il giorno successivo all’omicidio. Decisivo è stato l’utilizzo di tecnologie avanzate, come l’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, che ha fornito importanti dettagli sulla dinamica dei fatti.
Un contributo significativo è arrivato dal figlio maggiore, che si è presentato spontaneamente presso i Carabinieri, accompagnato dai legali. Durante l’interrogatorio, il giovane ha fornito informazioni cruciali sul luogo dove si trovava l’arma del delitto.
Le ricerche hanno portato al rinvenimento della pistola usata per l’omicidio, una calibro .38 senza matricola, nascosta in un sacco in una zona isolata del comune di Ardore, insieme a bossoli e munizioni dello stesso calibro. Inoltre, il 18 gennaio è stata recuperata l’autovettura della vittima, abbandonata in un’area remota di Bovalino.
Entrambi i ritrovamenti sono stati sottoposti ad approfonditi accertamenti tecnici e balistici condotti dai Carabinieri del RIS di Messina e dagli specialisti del Comando Provinciale di Reggio Calabria.
Le indagini proseguono con l’obiettivo di chiarire ogni dettaglio della vicenda e di verificare eventuali responsabilità di terzi. Gli investigatori stanno analizzando i rapporti familiari e le dinamiche personali dei protagonisti per definire con precisione il movente e le cause della tragedia.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, fino a una sentenza definitiva, i due fratelli fermati devono considerarsi innocenti.
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