Calabria, cresce il gioco d’azzardo patologico

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Gioco d’azzardo patologico in Calabria: 5 miliardi spesi in un anno, fondazioni antiusura e coordinamenti lanciano l’allarme e chiedono interventi urgenti

In Calabria, il gioco d’azzardo patologico sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti. I dati aggiornati rivelano una crescita continua delle problematiche legate alla dipendenza dal gioco, con un aumento rispetto all’anno precedente che allarma le realtà locali e nazionali impegnate sul fronte della prevenzione e del contrasto. Il coordinamento della campagna “Mettiamoci in gioco Calabria” e le Fondazioni Antiusura di Cassano allo Ionio, Cosenza, Catanzaro, Crotone e Lamezia Terme hanno unito le loro voci a quelle della Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II, per sollevare il problema e sollecitare interventi più incisivi.

Secondo quanto dichiarato dai portavoce delle organizzazioni, l’attuale situazione normativa non favorisce il contenimento del fenomeno. “Serve maggiore attenzione pubblica e politica sulla serietà del problema – spiegano dal coordinamento – Le norme presenti nella legge di bilancio recentemente approvata sembrano piuttosto privilegiare gli interessi dell’industria dell’azzardo, senza tenere conto né delle esigenze dei cittadini, né degli effetti dannosi sulla collettività”.

I numeri, forniti dai coordinamenti calabresi, illustrano l’impatto devastante del gioco d’azzardo sulla regione. Il totale del denaro speso nel gioco d’azzardo in Calabria ammonta a oltre 5,4 miliardi di euro, così suddivisi: Catanzaro (954 milioni), Cosenza (1,8 miliardi), Crotone (474 milioni), Reggio Calabria (1,6 miliardi) e Vibo Valentia (453 milioni). Questi dati risultano particolarmente inquietanti in un contesto di grave crisi economica che ha duramente colpito le famiglie calabresi, posizionando la regione tra le più povere d’Italia.

Le organizzazioni calabresi sono particolarmente preoccupate anche per i fondi destinati ai progetti di prevenzione del gioco d’azzardo patologico, attivi nelle Aziende Sanitarie Provinciali (ASP) di tutta la Calabria. Il rischio è che questi fondi, pari a 50 milioni di euro, vengano tagliati in seguito a nuove manovre finanziarie governative. Si tratta di risorse fondamentali per progetti di cura e prevenzione sul territorio, mirati a ridurre il numero di persone che scivolano nella dipendenza dal gioco d’azzardo, con conseguenze spesso drammatiche sulle loro vite e sulle loro famiglie.

La situazione, sostengono i rappresentanti della campagna “Mettiamoci in Gioco” e delle Fondazioni Antiusura, si aggrava ulteriormente di fronte alla mancata attuazione di misure preventive efficaci da parte delle istituzioni. “Chiediamo alla Regione Calabria – è l’appello dei portavoce – di fare chiarezza sullo stato di attuazione della Legge Regionale 9 del 2018. Questa legge, infatti, prevede all’articolo 16 interventi per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo e dell’usura ad esso collegata, comprese limitazioni sugli orari di apertura delle sale gioco”.

Un intervento politico deciso, concludono le organizzazioni, è necessario per aumentare la consapevolezza pubblica e frenare un fenomeno che continua a crescere.