I nuovi banchi monoposto ministeriali non arrivano in tempo? Niente panico. I vecchi banchi a due posti si tagliano in due! Problema risolto!
Succede a Sellia Marina, in provincia di Catanzaro. Il Primo Cittadino di questa località balneare più volte bandiera blu, ha deciso che gli oltre 200 vecchi banchi a due posti fossero segati e divisi in due, realizzando appunto i banchi monoposto. Il piede mancante è stato sostituito da una spalletta di legno.
L’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Francesco Mauro e il Consiglio di Istituto hanno lavorato in sintonia prendendo questa decisione, sebbene l‘apertura della scuola sarà rinviata dal 24 al 28 settembre anche per realizzare i banchi e far fronte a altri interventi di emergenza.
Il Sindaco Mauro ha commentato così le scelte deliberate anche dal Consiglio d’Istituto: “La mancanza di fornitura dei banchi monoposto da parte del Ministero dell’Istruzione, l’assenza dell’assegnazione dell’organico necessario richiesto per predisporre il doppio turno della didattica, nonché la mancanza di fornitura dei moduli prefabbricati delle aule, che di fatto stava mettendo a rischio la frequenza in presenza di diverse decine dei nostri ragazzi. In assenza delle forniture e delle dotazioni, l’Amministrazione Comunale, in sinergia con l’Istituto Comprensivo si è resa parte diligente per far realizzare sia oltre 400 banchi monoposto, sia opere di ‘edilizia leggera’ per aumentare gli spazi disponibili per alcune aule”.
Ma Sellia Marina non è l’unica che ha deciso di adottare soluzioni drastiche, ma semplici ed efficaci.
Banchi monoposto fai da te anche a Roma e a Napoli
Anche a Roma, la scuola Elisa Scala ha preferito far realizzare i banchi monoposto fai da te a una falegnameria romana. Il distanziamento previsto obbligatorio nelle misure anti Covid ha trovato una soluzione singolare. “L’idea di buttare via banchi nuovi ci sembrava folle. Riciclare, muovendo l’economia locale ci è sembrata la cosa più semplice da fare – ha commentato il rappresentate dell’Istituto -. Ci siamo subito mossi sul territorio, chiedendo preventivi. Alla fine ha avuto la meglio una falegnameria della zona, peraltro ferma e praticamente inattiva per le conseguenze del lockdown”.
A Napoli, l’Istituto Casanova si è dato da fare per realizzare atri banchi mancanti. La Preside Mira Masillo ha raccontato la vicenda così: “In tutta la scuola, con i suoi 1350 iscritti, avevo solo 50 banchi monoposto. Dunque ne ho chiesti 600 al commissario Arcuri. Ma sarebbero comunque pochi. E allora, anche perché non è giusto mandare al macero materiali ancora in buone condizioni, ci siamo detti: seghiamo i banchi e trasformiamoli. Un fabbro, per soli 11 euro a banco, ha ridotto e adattato la parte in ferro. I nostri ragazzi ( si alternano in 4 ogni giorno nel laboratorio) hanno segato la parte in legno, il banco e il sottobanco, l’hanno piallata e rifinita. Ed ecco i banchi a norma, adatti al distanziamento imposto dal Covid”.
D’altronde gli antichissimi e saggi detti hanno sempre un fondamento reale. I nostri avi dicevano: “Mater artium necessitas.” Eh sì, è proprio vero: la necessità aguzza l’ingegno!