Nel pomeriggio di ieri, nel centrale Corso Mazzini di Catanzaro, equipaggi della Sezione Volanti della Questura hanno proceduto all’arresto di uno 22enne straniero, indagato di tentata rapina e lesioni personali ai danni di due giovanissime passanti.
In particolare, gli Agenti, transitando sulla via principale della città, notavano un giovane dal fare molto esagitato che, frettolosamente, stava togliendosi di dosso una felpa di colore celeste, con cappuccio, e, in maniera ossessiva, si guardava continuamente intorno.
I poliziotti, insospettiti, gli si avvicinavano per sottoporlo a controllo, mentre la Centrale Operativa, a seguito di segnalazione sul 113, comunicava che su Corso Mazzini, qualche minuto prima, vi era stato un tentativo di rapina ai danni di due ragazze ad opera di un giovane la cui descrizione coincideva con le caratteristiche, nei lineamenti e nell’abbigliamento, del soggetto individuato e bloccato dagli operatori.
Immediatamente, sul posto confluivano, a supporto della prima, altre due Volanti; gli operanti individuavano l’esercizio commerciale in cui le due ragazze si erano rifugiate, in forte stato di stress emotivo, anche in ragione della loro giovane età.
Esse riferivano che, poco prima, mentre passeggiavano su corso Mazzini, erano state aggredite dal giovane che aveva tentato, con violenza di strappare lo smartphone che una delle due teneva in mano; a causa di ciò, la più grande delle ragazze lamentava un forte dolore al polso e, accompagnata al Pronto Soccorso, le veniva applicata un’ingessatura sull’avambraccio sinistro, con una prognosi di giorni 21 per distorsione, mentre l’altra, minorenne, non aveva riportato alcuna lesione fisica.
Il giovane fermato, non in possesso di documenti d’identità, veniva immediatamente accompagnato presso gli Uffici della Questura e, sottoposto a rilievi segnaletici della Polizia Scientifica, veniva identificato in M.B., 22enne di nazionalità marocchina, in possesso di regolare permesso di soggiorno, con precedente di polizia per porto abusivo di armi/oggetti atti ad offendere.
M. B., nei cui confronti veniva raccolti plurimi e concordanti elementi indiziari quale autore dell’aggressione, veniva tratto in arresto e, su disposizione del P.M. di turno, sottoposto agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.