Sicuramente un pretesto per evadere dal regime degli arresti domiciliari, quello escogitato da Passalacqua Francesco, catanzarese di 38 anni, che asserendo di sentirsi male ha avvisato il 118 e le Sale Operative della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri.
Ma la messa in scena non è servita e gli Agenti della Squadra Volante lo hanno arrestato.
L’uomo, con precedenti di polizia, già in passato aveva violato per ben quattro volte le prescrizioni della detenzione domiciliare, dimostrando una condotta in spregio agli obblighi impostigli dall’Autorità Giudiziaria, e l’episodio di ieri conferma la riottosità del soggetto e il tentativo di ingannare le istituzioni.
Così ieri alle ore 10:11 ha telefonato al 118 e riferendo sintomi riconducibili ad un probabile infarto, ma rifiutando l’invio di un’autoambulanza perché si sarebbe recato personalmente al Pronto Soccorso; quindi avvisava la Polizia e i Carabinieri per segnalare un malore che lo obbligava a doversi recare con la massima urgenza al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Pugliese-Ciaccio”.
L’operatrice telefonica del 118 SUEM provvedeva poco dopo a ricontattare il Passalacqua sul suo cellulare riferendogli che il Pronto Soccorso era stato allertato del suo imminente arrivo e che erano stati disposti i protocolli d’urgenza relativi al tipo di emergenza rappresentata.
Ma la professionalità dei poliziotti della Centrale Operativa e della Squadra Volante, insospettiti dalla situazione, hanno messo fine in pochi minuti al disegno del 38enne.
Difatti alle ore 10:30 il Passalacqua è stato sorpreso nei pressi dell’Ufficio Postale del quartiere “Santa Maria” di Catanzaro, ove era intento a dirigersi con in mano un Libretto Postale di Risparmio.
Evidentemente in ottime condizioni fisiche tali da permettergli di potersi mettere in fila per il ritiro di contante dal proprio libretto di risparmio.
Ad ulteriore riprova dell’inventato malore, prima del suo accompagnamento presso gli Uffici della Questura, al Passalacqua, veniva offerta la possibilità di essere scortato presso il Pronto Soccorso o, in alternativa, di far giungere in loco un’autoambulanza e, nella circostanza, lo stesso declinava l’invito riferendo di sentirsi meglio e di essere disposto a recarsi presso la Questura per giustificarsi e chiarire, a suo dire, “l’equivoco”.
Dichiarato in stato di arresto, su disposizione del P.M. di turno è stato sottoposto ai domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.