L’amministrazione comunale, grazie all’impegno del sindaco Sergio Abramo e dell’assessore alla gestione del territorio Franco Longo, ha messo la parola fine ad una storia, durata circa 40 anni, che ha avuto coinvolto alcuni residenti in viale dei Normanni sgomberati dalle proprie case a causa di un persistente e grave pericolo per la pubblica e privata incolumità.
La vicenda ha avuto inizio nel 1980 quando una famiglia fu interessata da un’ordinanza di sgombero della propria abitazione in virtù del rischio di crollo di un muro di contenimento privato, lungo circa 60 metri, posto a monte della stessa. Seguirono un sequestro preventivo ed una lunga serie di diffide e missive intercorse tra la pubblica amministrazione ed i procuratori legali che garantivano, per conto dei privati proprietari, una rapida soluzione circa la messa in sicurezza del muro pericolante. La lunga situazione di stallo avrebbe costretto il Comune di Catanzaro ad intraprendere procedure coatte per la demolizione in danno del muro con grave e cospicuo dispendio di risorse pubbliche.
L’amministrazione avrebbe dovuto garantire un’anticipazione di spesa di circa 300mila euro per i lavori di demolizione e messa in sicurezza del muro pericolante e avviare, successivamente, il recupero della somma attraverso l’addebito in danno delle spese sostenute nei confronti dei proprietari responsabili.
Negli ultimi anni, grazie alla forte presa di posizione da parte di Palazzo de Nobili, si è giunti alla definitiva risoluzione dei problemi di pubblica e privata incolumità in ragione del precipuo interesse della collettività. “Un risultato importante – ha commentato Longo – ottenuto grazie alla grande professionalità e alla dedizione dalle nuove leve degli uffici tecnici del Comune di Catanzaro che, nonostante la complessità della vicenda, sono riusciti solo oggi, attraverso missive puntuali e precise, a disporre l’inizio dei lavori di demolizione e ricostruzione del muro pericolante. Un esempio di efficienza e di buona amministrazione che ha consentito di mettere fine ad una vicenda annosa e non più procrastinabile con un notevole risparmio di risorse per la collettività