Il carcere di Catanzaro ha ospitato oggi una serie di giovani cantanti che si sono alternati in brani di musica leggera, religiosa e napoletana e presentati dalla brava conduttrice televisiva Simona Palaia.
L’ospite più atteso è stato Don Francesco Cristofaro, un giovane parroco, che ha raccontato la sua esperienza da diversamente abile, costretto fin da bambino a rinunciare a tante cose che, per chi ha l’uso delle gambe normodotate, risultano essere eccessivamente scontate, mentre per lui l’impossibilità di andare in bici, piuttosto che correre, rappresentava fonte di dolore e di disperazione.
Giorno e notte – ha raccontato Don Francesco – pregava affinché giungesse la guarigione, ma soltanto più tardi ha capito che la guarigione che aveva in mente Gesù, era la guarigione dell’anima, dello spirito ed è per questo che ha sentito la vocazione ed è diventato successivamente sacerdote. Don Francesco, è anche uno scrittore, conduttore televisivo e soprattutto è un instancabile testimone della Parola di Dio.
L’evento di oggi, organizzato dallo stesso Don Francesco e da Mario Sei (commediografo e volontario in carcere) certamente rappresenta un ulteriore elemento di sana riflessione per i detenuti, molti dei quali visibilmente commossi da tale bella manifestazione e soprattutto testimonianza viva e sentita di Don Francesco, ricorderanno per molto tempo questa significativa e formativa esperienza.
Nel corso della manifestazione è stata letta dal giovane attore catanzarese Kevin Di Sole una bellissima e profonda poesia scritta da Mario Sei e da un detenuto, dal titolo “Il mio papà” che ha emozionato tutti per l’intensità dei versi ed il tema trattato:, la detenzione di un papà appunto vista con gli occhi di sua figlia. Il Direttore del carcere, Angela Paravati, ha ringraziato, alla fine dell’evento tutti coloro che hanno voluto essere lì dentro a portare la loro testimonianza, la loro presenza, perché è anche e soprattutto attraverso momenti come questi che passa il processo di rieducazione e reinserimento dei detenuti.