La scorsa notte si è verificato un altro episodio di violenza di genere nella città di Catanzaro. È infatti da pochi minuti passata la mezzanotte quando alla Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri giunge una chiamata da parte di una ragazza di appena 15 anni.
Il compagno della madre, un 38enne catanzarese già noto alle Forze dell’Ordine, era in preda ad un raptus di follia e, afferrato un coltello da cucina, glielo stava puntando alla gola. Secondo le testimonianze raccolte dai militari in seguito intervenuti, a far scattare in un primo momento un lite accesa fra la coppia sarebbe stata la morbosa gelosia da parte dell’uomo nei confronti della donna: continue chiamate sul posto di lavoro di lei, lui che si presenta improvvisamente nei luoghi frequentati da lei per offrirle continui caffè, altre telefonate persino quando la donna si trova a casa dei suoi genitori.
Un morbo, quello della gelosia, che già in passato, avrebbe portato l’uomo a compiere all’indirizzo delle donna sistematici atti di vera e propria persecuzione, arrivando anche alzarle le mani, mandandola al pronto soccorso con numerose ecchimosi ed una costola incrinata.
Dopo una cena a casa di lei, l’ultimo durissimo litigio: neanche il ritorno della figlia di lei da una cena fuori con le amiche, riesce a placare gli animi. Pochi minuti dopo la mezzanotte quindi l’insano gesto: la ragazzina si rifugia allora in camera sua e chiama il 112. Dopo pochi istanti ecco intervenire un’autoradio della Compagnia Carabinieri di Catanzaro.
La scena che si presenta agli occhi dei militari lascia poco spazio ai dubbi: lei in un angolo del soggiorno con un profondo taglio alla mano, procurato dal suo tentativo di sottrarsi alla presa e alla minaccia del coltello da parte del compagno, la casa a soqquadro e, appoggiato su un mobile a breve distanza da lui, il coltello utilizzato.
Condotto presso la sede del Comando di Villa Trieste e mentre la donna sporge querela raccontando mesi di maltrattamenti e vessazioni subite, l’uomo viene dichiarato in stato d’arresto per atti persecutori e lesioni personali e posto agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida tenutasi il giorno seguente.
A partire dall’inizio del nuovo anno, quello registrato è il quinto arresto effettuato dai militari della Compagnia Carabinieri di Catanzaro per violenze di questo genere.
In tal senso, gli sforzi che l’Arma intende profondere, e che già hanno fornito notevoli risultati lo scorso anno, non potranno che aumentare, al fine di offrire sempre maggiore protezione a quelle fasce sociali che, a causa di condizioni fisiche o di disagio economico, non sono sempre in grado di porre fine con le sole proprie forze a fenomeni di maltrattamento come quello oggetto della vicenda appena descritta.