Catanzaro: nasce uno sportello per minori/giovani adulti stranieri

Giorno 4 marzo 2020 è stato sottoscritto un protocollo d’ intesa per la creazione di uno sportello a tutela dei giovani/adulti stranieri presi in carico dai servizi minorili di Catanzaro. Davvero una bella iniziativa che merita il giusto rilievo.

Ricordiamo che in questo memento storico l’immigrazione non si è fermata, anzi, il numero di persone che lasciano il proprio Paese per dirigersi in Italia sta crescendo rispetto all’anno precedente. Quindi da Paesi lontani non partono esclusivamente adulti, ma tanti minori, che per la loro condizione di fragilità, meritano una maggiore attenzione. L’accordo è stato siglato tra Isabella Mastropasqua, dirigente del Centro per la Giustizia Minorile della Calabria e Fulvia Nimpo, presidente dell’associazione Aquilone. La finalità dell’intesa è rappresentata dalla voglia di aiutare persone provenienti dall’altra parte del mondo.

Lo sportello fornirà innanzitutto informazioni a chiunque ne abbia bisogno  e naturalmente consulenza specializzata nel settore.

Sicuramente l’iniziativa rappresenta una importante sinergia tra il settore pubblico e quello privato.

Ricordiamo che i ragazzi che lasciano la loro terra per arrivare in Europa, quindi in Italia, non provengono esclusivamente dall’Africa, quindi Nigeria, Senegal, Mali, ecc, ma anche dall’Asia, si pensi ai Pakistani e Bangladesh.

Lo sportello sarà ubicato all’interno dell’ Istituto Penitenziario Minorile di Catanzaro, in questo modo sarà abbastanza agevole accedere ai suoi servizi. Ricordiamo che l’avvocatessa Fulvia Nimpo ha lavorato come docente di Diritto dell’Unione Europea presso la Scuola di Specializzazione delle professioni legali per Università Magna Grecia di Catanzaro. Nel 2002 l’associazione Aquilone, aveva già avviato uno sportello di consulenza legale per stranieri presso il Centro di Giustizia Minorile. Grazie al lavoro costante e puntuale del presidente e dei suoi collaboratori, l’associazione aveva ottenuto il riconoscimento di eccellenza da parte del Ministero della Giustizia per la modalità  d’esecuzione della presa in carico di minori stranieri. Questi ragazzi venivano accompagnati in un processo di crescita  individuale, sia per integrarsi al meglio nella comunità nella quale si ritrovavano a vivere, sia per essere inseriti in un contesto favorevole e poter in questo modo trovare attivamente un lavoro.