Cinquefrondi (RC), polemiche per “Via Stefano Cucchi”

La foto pubblicata su Facebook dalla sorella di Stefano Cucchi (fonte Facebook Ilaria Cucchi)

Ieri abbiamo dato la notizia della via dedicata a Stefano Cucchi nel Comune di Cinquefrondi, ma avevamo previsto anche delle polemiche. Infatti, sulla pagina di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, si potevano già delineare fazioni pro e contro la scelta di Michele Conia, neo sindaco e giovane avvocato del paese calabrese, spesso oggetto di intimidazioni mafiose. E il web, si sa, non perdona. Anzi, dà sfogo e il diritto di opinione a tutti.

E infatti le polemiche non si sono fatte attendere a lungo con esternazioni ufficiali e meno, attraverso canali istituzionali e non.

Il sindaco di Cinquefrondi, rieletto con il 75% delle preferenze, è stato attaccato da più parti. La scelta dell’amministrazione comunale di voler intitolare una strada del piccolo borgo della provincia di Reggio Calabria non è andata giù a molti. Sia a semplici cittadini sia a personaggi politici avversari ed esponenti di corporazioni.

Klaus Davi: “Meglio ricordare i morti per mafia che Cucchi”

Klaus Davi, reduce dalla campagna elettorale per le amministrative di Reggio Calabria, dopo averci provato a San Luca, ha commentato aspramente la notizia. Davi ha “incolpato” Michele Conia di “dimenticare” i grandi temi calabresi, o meglio, “il” grande tema calabrese.

La ‘ndrangheta, tutte le mafie, sono il grande tema rimosso della compagna elettorale appena conclusa. Ma su questo alcuni sindaci non si pronunciano! Chissà come mai. Sono a decine i magistrati, i carabinieri i poliziotti i giornalisti morti per mano della mafie e nessuno li ricorda“.

Non è mancata la risposta immediata dal Municipio di Cinquefrondi. Infatti, una nota del Comune sottolinea e risponde alle polemiche in maniera diretta e precisa.

Questa Amministrazione, nel proprio Statuto Comunale, ha inserito la costituzione di parte civile in ogni processo per reati di Mafia e di Violenza di Genere. La nostra Terra non ha bisogno di personaggi catapultati a fare i moralizzatori. In questa Terra c’è gente che lotta da sempre contro la ‘ndrangheta, la mafia, la malavita e difende incondizionatamente le vittime di ogni genere di violenza.

Il sindaco di Cinquefrondi ha subìto più volte intimidazioni da parte di clan mafiosi. L’assessore Giada Porretta di fronte alle esternazioni di Davi ha commentato: “Klaus Davi, pronto a cavalcare l’onda del momento, questa volta casca male. Dietro ogni Intitolazione c’è lo studio di anni e, purtroppo per lui, non sono abituata a giocare di improvvisazione.”

Anche Michele Conia ha risposto a Davi: “Visto il suo impegno antimafia mi sarei aspettato una visita del signor Klaus Davi quando ho ricevuto le minacce di morte o quando una bomba ha fatto saltare la mia macchina, ma probabilmente, in quel periodo era impegnato in qualche TV di Berlusconi e Dell’Utri.” Aggiungendo: “Invito Davi a informarsi e a venire qui così lo porto al nostro parco Peppino Impastato o nella via intestata a Renata Fonte.”

Critica anche la posizione della Polizia di Stato

Anche la Federazione sindacale della Polizia non ha visto di buon occhio la scelta di Conia e lo ha reso noto attraverso le parole del segretario nazionale Giuseppe Brugnano.

Le strade si intitolano a personaggi che hanno lasciato il segno, che hanno regalato un insegnamento, che hanno educato le future generazioni a principi di onestà, trasparenza e legalità. In Calabria poi l’intitolazione di una strada diventa momento di educazione civile. Per questo non comprendiamo in alcun modo la scelta di intitolare una strada a Stefano Cucchi.”

Abbiamo profondo rispetto per quanto accaduto, ma non comprendiamo in alcun modo la scelta del Comune di Cinquefrondi. Quale sarebbe l’insegnamento che Cucchi lascerebbe alle future generazioni? Quali i meriti da evidenziare? La Calabria ha tanti esempi di vita e ci sarebbero tante scelte da compiere con coerenza e sensibilità. A noi piace ricordare magistrati, esponente delle forze dell’ordine, imprenditori, professionisti che hanno scelto di affrontare l’antiStato diventando martiri per questa scelta. Uccisi senza pietà dalla violenza della ‘ndrangheta. A loro vanno intitolate le strade. Tutte le altre scelte sono irresponsabili e inadeguate.”

Ad Adnkronos Michele Conia spiega i motivi della scelta di ricordare Stefano Cucchi

La scelta di Conia e dell’amministrazione comunale è spiegata dal primo cittadino con queste parole: “L’iniziativa fa parte di un ampio piano per la toponomastica del paese in cui, con la partecipazione della cittadinanza, abbiamo deciso di intitolare strade a vittime della ‘ndrangheta e della mafia, del femminicidio, della violazione dei diritti civili ma anche a grandi donne come Margherita Hack o a simboli importanti come la nostra Costituzione. Un percorso da lasciare a futura memoria come messaggio per i giovani”.

Prima di deliberare l’intitolazione della via a Stefano Cucchi – sottolinea il sindaco – abbiamo atteso l’esito della sentenza e fatto anche un passaggio formale con i carabinieri proprio per chiarire che non si tratta di una presa di posizione contro, ma anzi, in linea con la presa di posizione dell’Arma che abbiamo molto apprezzato.”

Aggiungendo che quando la pandemia di covid lo consentirà, si organizzerà un incontro con le scuole per inaugurare le strade, comunicando i motivi delle dediche e le storie dei personaggi di ogni targa.

E la Lega coglie la palla al balzo…

L’iniziativa ha dato occasione al deputato leghista Gianni Tonelli di attaccare Conia: “Non entro nel merito della decisione presa dal sindaco di Cinquefrondi. Mi limito a dire che la vicenda della morte di Stefano Cucchi è ancora sub iudice. Allora perché non intitolare una via anche al poliziotto Filippo Raciti? Un agente ucciso per futili motivi, come una partita di calcio, e la cui morte ha i contorni molto più chiari”.

L’ex segretario generale del Sindacato autonomo di polizia Gianni Tonelli conclude dicendo: “Sarebbe una buona idea dedicare una via anche a tutti gli agenti che hanno perso la vita in Calabria per mano della ‘Ndrangheta.”

La Calabria ha bisogno di un nuovo volto

La vicenda di Cinquefrondi ha incuriosito la stampa a livello nazionale e questo bisogna sottolinearlo perché è un bene che si parli della Calabria emergente. Spesso ci vuole coraggio a cercare di tracciare un nuovo percorso perché l’aspetto gattopardiano predomina e stabilizza delle realtà che dovrebbero essere stravolte.

Nel rispetto delle opinioni di tutti, soprattutto ben consapevoli che la Calabria ha sì problemi molto radicati, ma anche persone per le quali essere orgogliosi, la redazione di Calabria Magnifica si congratula per la vittoria del neo sindaco Michele Conia e augura buon lavoro a tutta l’amministrazione comunale “affinché tutto cambi” .