Riprendono i “Mercoledì del Circolo” dopo l’interruzione estiva. La prima serata ha visto una Assemblea generale di soci ed amici, durante la quale è stato delineato il programma della stagione incipiente. Una serata frequentata e serena, in cui il Presidente Venturino Lazzaro ha proposto all’uditorio un’idea, maturata durante l’estate, che farà da filo conduttore e da chiave di lettura per tutta la durata della stagione.
Il motivo prescelto e ricorrente sarà “Quel che resta” da applicare e modellare ai più diversi ambiti e ai vari argomenti che saranno di volta in volta trattati. “Quel che resta” è il titolo di un recente libro di Vito Teti, che sarà presentato proprio al Circolo Placanica tra alcune settimane, che tratta dal punto di vista storico e antropologico dello spopolamento dei piccoli centri dell’entroterra calabrese.
Il Presidente del Circolo ha proposto una estensione di “quel che resta” anche a settori diversi e non necessariamente logisticamente individuati, come l’ambiente, l’istruzione, la città, l’economia, la struttura sociale, il sistema sanitario, la cultura in generale. Quello proposto è un excursus in àmbiti vari e diversi, per capirne la storia, il percorso e lo stato attuale (“quel che resta” appunto), ma non in chiave negativa, o pessimistica, ma allo scopo di conoscere e valorizzare l’esistente e capire se la sua consistenza è tale da poter fare da fondamenta a quel che sarà, che si intende edificare di nuovo. “Di una rovina, è più importante ciò che non c’è più, ciò che è stato distrutto, o quello che resta, che ha resistito?” Questa la domanda, che nel Circolo sarà ripetuta quest’anno nel susseguirsi di Mercoledì che si preannunciano di grande interesse. “La prima”, che si terrà Mercoledì prossimo, 11 Ottobre, sarà dedicata a “Quello che resta della lingua”, che farà da introduzione a tutti gli argomenti che caratterizzeranno la stagione 2017/18. Nel corso della serata non è mancato un momento di riflessione e un ricordo di alcuni amici del Circolo venuti a mancare di recente, tra cui il Prof. Sarino Maida, il Prof. Galli, e il Dott. Pudia