Operazione contro la ‘ndrangheta nel Soveratese, colpito il clan Gallace: 44 arresti e sequestri in tutta Italia
CATANZARO, 29 GEN 2025 – Si è appena conclusa a Catanzaro la conferenza stampa sull’operazione di questa mattina, durante la quale sono stati forniti ulteriori dettagli su un’importante indagine che ha visto l’arresto di 44 persone. I Carabinieri del Comando Provinciale di Catanzaro, supportati dai Ros, hanno eseguito un provvedimento cautelare emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del capoluogo calabrese, arrestando 15 persone in carcere e 29 agli arresti domiciliari. Le accuse a carico degli indagati comprendono associazione mafiosa, traffico di armi, estorsioni, scambio elettorale politico-mafioso e coltivazione di sostanze stupefacenti, tra gli altri reati, tutti aggravati dalle finalità mafiose.
Le indagini, condotte con tecniche investigative avanzate, hanno permesso di smantellare una potente cellula della ‘ndrangheta operante nel soveratese e con ramificazioni al Centro-Nord Italia. La cosca, radicata soprattutto nella zona di Guardavalle, era attiva in numerosi reati, tra cui estorsioni, traffico internazionale di armi, produzione e spaccio di stupefacenti, e condizionamento della pubblica amministrazione locale.
In particolare, l’operazione ha portato alla cattura di tre latitanti, tra cui Cosimo Damiano Gallace, 64 anni, vertice della ‘ndrina Gallace di Guardavalle. Gallace era stato arrestato nel 2021 in un bunker a Isca sullo Ionio (CZ), dove si nascondeva grazie al supporto logistico di un gruppo di imprenditori edili di Badolato (CZ). Questi imprenditori gli garantivano vitto, alloggio e trasporti sicuri, utilizzando rifugi protetti da sistemi di videosorveglianza e allarmi.
Le attività del gruppo criminale sono state ricostruite anche grazie all’analisi delle comunicazioni criptate tra i membri della cosca. È emerso un forte controllo del territorio attraverso estorsioni, danneggiamenti, furti e traffico di armi provenienti da paesi esteri come la Serbia e il Montenegro. Inoltre, le indagini hanno svelato la complicità di una famiglia imprenditoriale locale, coinvolta anche in progetti legati alla realizzazione di un metanodotto nel Foggiano.
Rilevante anche l’emergere di un’influenza mafiosa nelle elezioni comunali di Badolato del 2021, con l’intervento della cosca nel condizionamento delle decisioni politiche locali, rafforzando il legame tra criminalità organizzata e politica.
Nel contesto di questa operazione, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo urgente riguardante le quote e i beni mobili e immobili di due società edili legate agli imprenditori coinvolti. Tra questi beni, figurano anche due cave, intestate fittiziamente per occultare il reale controllo della cosca sulle attività imprenditoriali.
Le indagini proseguono, e non si escludono ulteriori sviluppi nelle prossime settimane. L’operazione di oggi rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il clan Gallace e la ‘ndrangheta, che continua a infiltrarsi in vari settori dell’economia e della politica a livello locale e nazionale.
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