Confiscati 40 milioni di euro in beni legati alla ‘Ndrangheta a Catanzaro

Guardia di finanza, Procura di Catanzaro
Guardia di finanza, Procura di Catanzaro

Operazione “Coccodrillo”: confisca di beni a tre imprenditori condannati per associazione mafiosa e riciclaggio

Nell’ambito di una operazione mirata contro il crimine organizzato, la Guardia di Finanza di Catanzaro ha eseguito la confisca definitiva di beni imprenditoriali per un valore stimato di 40 milioni di euro. Tale azione è scaturita da una sentenza irrevocabile emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro nei confronti di tre imprenditori, accusati di una serie di reati tra cui l’intestazione fittizia di beni, l’autoriciclaggio e il concorso esterno in associazione mafiosa.

Le indagini condotte con precisione e dedizione dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria – Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.l.C.O.) di Catanzaro, hanno portato alla luce legami stretti con le famiglie di ‘ndrangheta Arena di Isola Capo Rizzuto (KR) e Grande Aracri di Cutro (KR). Questi legami hanno favorito l’ascesa delle società del “Gruppo Lobello” nel settore delle forniture di calcestruzzo e degli appalti pubblici nel campo edile, proteggendole al contempo dalle estorsioni mafiose.

Le investigazioni hanno rivelato che le società coinvolte erano formalmente intestate a prestanomi, dietro cui si celava la vera titolarità degli imputati. Inoltre, è stato scoperto il flusso di denaro di provenienza illecita.

L’esito del processo ha visto Lobello Giuseppe condannato a 8 anni e 10 mesi di reclusione per vari reati, tra cui il concorso esterno in associazione mafiosa e l’estorsione. Lobello Antonio e Lobello Daniele sono stati condannati rispettivamente a 3 anni e 3 anni e 4 mesi di reclusione per autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.

La sentenza ha anche ordinato la confisca definitiva di due società e due consorzi intestati a terzi, per un valore complessivo di circa 40 milioni di euro, oltre a somme di denaro pari a circa un milione di euro, precedentemente in gestione giudiziale. Questa azione, coordinata dalla Procura Generale di Catanzaro e attuata dalla Guardia di Finanza, mira a recuperare ingenti ricchezze accumulate illecitamente dalla criminalità organizzata nel corso del tempo, restituendole allo Stato.

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