L’imprenditore del settore autotrasporti finisce in carcere: la GDF sequestra patrimonio sproporzionato
REGGIO CALABRIA, 12 FEB 2024 – In seguito all’esecuzione di un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, i finanzieri del Nucleo Speciale Polizia Valutaria hanno confiscato beni per oltre 3 milioni di euro a un imprenditore calabrese attivo nel settore autotrasporti. L’uomo è ora destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ritenuto appartenente a una cosca di ‘ndrangheta.
Il provvedimento di confisca fa seguito a un sequestro emesso nel gennaio 2023 dalla stessa Sezione su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria. Quest’ultimo si basava sulle indagini condotte dalla Guardia di Finanza, che hanno preso avvio dall’analisi dei rapporti finanziari tra diversi gruppi societari e un istituto di credito operante nella regione calabrese.
Le indagini hanno evidenziato che l’imprenditore, attivo nel settore degli autotrasporti sin dagli anni ’90, avrebbe intrapreso condotte illecite che gli avrebbero consentito di accumulare un patrimonio nettamente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. La Procura ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo, ritenuto legato a una cosca di ‘ndrangheta, consolidando così le accuse nei suoi confronti.
In applicazione del Codice Antimafia, il Tribunale ha disposto la confisca di diversi compendi aziendali, quote societarie, terreni, fabbricati e numerosi rapporti e strumenti finanziari, per un valore complessivo stimato in oltre 3 milioni di euro. Il provvedimento eseguito è una misura di prevenzione patrimoniale contro la quale il destinatario potrà far valere i mezzi di impugnazione previsti dalla legge.
Questa operazione si inserisce nel costante impegno delle autorità nel contrastare le attività illecite legate alla ‘ndrangheta e nel perseguire i patrimoni accumulati illecitamente da individui legati a questo pericoloso sodalizio criminale. La confisca dei beni rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata nella regione e sottolinea l’importanza delle misure preventive adottate per contrastare l’accumulo di ricchezza illecita.