Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Mangone (CS) hanno tratto in arresto un 30enne di Cellara (CS), già noto alle Forze dell’Ordine per le proprie svariate vicissitudini giudiziarie, da qualche settimana sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno.
Il Provvedimento è scaturito da un ordine di carcerazione emesso nella stessa giornata dall’Ufficio di Sorveglianza del Tribunale di Cosenza, su istanza degli stessi Militari, ed è stato giustificato dalle molteplici violazioni delle prescrizioni della misura preventiva cui è sottoposto e delle quali l’uomo si è reso responsabile.
È stato proprio nel mese di marzo che i Militari alle dipendenze della Compagnia Carabinieri di Rogliano, in servizio sia al Nucleo Operativo che alla Stazione Carabinieri di Mangone, hanno puntualmente registrato e riscontrato le violazioni alla Sorveglianza Speciale di P.S. perpetrate dal pregiudicato: l’uomo infatti era stato tratto in arresto ben due volte per aver violato proprio l’obbligo di soggiorno nel Comune di Cellara, privo di autorizzazione da parte del Tribunale e comunque senza una valida giustificazione.
In una delle due circostanze, fermato presso l’Ufficio Postale del Comune di Piane Crati (CS), i Militari del Nucleo Operativo lo avevano pure stato trovato in possesso di un nuovo telefono cellulare, oggetto che, in forza delle prescrizioni della medesima misura preventiva, non poteva detenere. L’apparato è stato prontamente sequestrato ed il suo ritrovamento era costato all’uomo una ulteriore denuncia.
Molteplici anche le violazioni all’obbligo di presentarsi presso la Stazione Carabinieri di Mangone per la firma quotidiana, obbligo imposto sia dalla Sorveglianza Speciale che dalla misura cautelare cui l’interessato era stato sottoposto all’esito delle udienze di convalida degli arresti.
Tutte le segnalazioni delle violazioni documentate dai Carabinieri sono state accolte dal Giudice di Sorveglianza, che ha pertanto emesso il provvedimento eseguito ieri ed ordinato la carcerazione del giovane agli arresti domiciliari, epilogo della vicenda.