Corruzione in Italia: il rapporto 2024 di Libera tra allarme e denuncia

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Italia sotto mazzetta: 588 indagati in un anno, Sud in testa per inchieste

La corruzione continua a essere una delle piaghe più gravi del sistema socio-politico italiano. Secondo il dossier “Italia sotto mazzetta” pubblicato da Libera, il 2024 è stato segnato da ben 48 inchieste giudiziarie, coinvolgendo 28 procure in 14 regioni e portando all’indagine di 588 persone per reati di corruzione e concussione. Questo quadro allarmante è descritto dall’associazione come una “patologia nazionale” capace di minare profondamente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche.

Il panorama delle inchieste

Le indagini censite da Libera evidenziano una distribuzione geografica in cui le regioni del Sud, incluse le isole, si trovano in una posizione predominante, con 20 inchieste. Seguono le regioni del Centro con 16 e quelle del Nord con 12. Il Lazio guida la classifica con 10 inchieste, seguito da Campania (9), Lombardia (7), Sicilia (5) e Puglia (4). La Calabria è coinvolta in un’unica indagine che vede 14 persone sotto accusa.

I casi di corruzione spaziano su una vasta gamma di settori, evidenziando la pervasività del fenomeno. Si va dalle mazzette per false vaccinazioni anti-Covid e titoli di studio fasulli, alla concessione irregolare di appalti pubblici e licenze edilizie, fino allo scambio elettorale e agli illeciti legati alle grandi opere.

Una corruzione sempre più radicata e “legalizzata”

Dal rapporto emerge una corruzione non solo sistemica, ma anche organizzata e capace di adattarsi al contesto normativo. Francesca Rispoli, copresidente nazionale di Libera, sottolinea come recenti modifiche legislative, come la cosiddetta “legge Nordio”, abbiano reso più difficili le indagini, allentando i controlli istituzionali e contribuendo a “normalizzare” la corruzione. Questa evoluzione, caratterizzata da una crescente formalità degli atti pubblici piegati a interessi privati, ha reso la pratica corruttiva sempre più invisibile e difficile da perseguire penalmente.

Le contropartite materiali, come le mazzette in denaro, si affiancano oggi a forme apparentemente lecite, come finanziamenti elettorali o scambi di favori politici, aumentando la complessità per magistratura e stampa nel riconoscere e denunciare il fenomeno.

Un quadro preoccupante

Il dossier evidenzia alcuni numeri particolarmente significativi. Il Lazio guida anche per numero di indagati con 106 persone coinvolte, seguito da Sicilia (82), Campania (79), Lombardia (72) e Puglia (64). Un caso particolarmente eclatante nelle Marche riguarda 77 indagati in un’unica inchiesta per finte vaccinazioni Covid.

Libera denuncia come la corruzione, alimentata anche dai fondi del Pnrr e da progetti per grandi eventi, sia ormai percepita come “normalità”, generando astensionismo e disimpegno civico. Questa situazione rischia di peggiorare ulteriormente con l’indebolimento delle misure di prevenzione e contrasto.

Giornata contro la corruzione 2024: un’Italia sempre più a rischio

In vista della Giornata Internazionale contro la Corruzione del 9 dicembre, Libera lancia un monito: senza un’inversione di rotta e una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, la corruzione continuerà a erodere la fiducia dei cittadini, compromettendo non solo la giustizia, ma anche lo sviluppo economico e sociale del Paese. La necessità di rafforzare i controlli e di promuovere una cultura della legalità appare oggi più urgente che mai