COSENZA, 19 GIU 2019 – I carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di due assistenti della Polizia Penitenziaria, in servizio presso la Casa Circondariale di Cosenza, ritenuti responsabili di concorso esterno in associazione mafiosa.
Le indagini hanno accertato che i due agenti avrebbero posto in essere condotte finalizzate a favorire detenuti nel carcere di Cosenza, appartenenti alle cosche di ‘ndrangheta “Lanzino/Ruà/Patitucci”, “Bruni/Zingari” e “Rango/Zingari”.
I due assistenti di polizia penitenziaria garantivano ai detenuti di poter continuare ad avere contatti con i sodali liberi, veicolando “pizzini”, per sviare indagini in corso su omicidi o per impartire disposizioni sugli imprenditori destinatari di attività estorsiva, per recuperare somme di danaro dovute per pregresse forniture di stupefacente o, ancora, per far filtrare notizie su reclusi che intendevano avviare percorsi di collaborazione con la giustizia.
Gli approfondimenti hanno portato alla luce un quadro della vita all’interno dell’istituto penitenziario caratterizzato da una sorta di piena libertà di manovra o ricevere stupefacenti, alcolici o altri prodotti utili a rendere più confortevole la detenzione.
Risulta indagato anche un altro appartenente al Corpo, non raggiunto da provvedimento cautelare poiché nel frattempo andato in quiescenza e, quindi, non più in grado di reiterare le condotte in argomento all’interno del carcere di Cosenza.
I dettagli sull’operazione saranno illustrati alle 11 in una conferenza stampa presso la Procura di Catanzaro, alla quale parteciperà il Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri.