Il latitante, già condannato in via definitiva con pronuncia della Suprema Corte di Cassazione ad una pena di anni 5 e mesi 6 per violenza sessuale, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia
A seguito di complesse e sofisticate indagini, personale della D.I.G.O.S. della Questura di Cosenza, coordinata dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione del Dipartimento della P.S. e su disposizione della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro, ha tratto in arresto il latitante marocchino di anni 34 T. H., rintracciato nella contea inglese di South Yorkshire del Regno Unito.
La cattura è avvenuta in esecuzione del mandato di arresto disposto secondo il recente Trade and Cooperation Agreement, siglato tra Italia e Gran Bretagna post Brexit, avanzato dalla predetta Procura Generale nei confronti del latitante, già condannato in via definitiva con pronuncia della Suprema Corte di Cassazione ad una pena di anni 5 e mesi 6 per violenza sessuale, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia.
Le Autorità Inglesi in data 20/10/2021 hanno disposto l’estradizione del predetto cittadino marocchino che è stato preso in consegna dalle Autorità di Polizia Italiane presso lo scalo aeroportuale di Milano – Linate, presente tra queste il personale della Digos della Questura di Cosenza che ha svolto le indagini per il suo rintraccio, ed associato alla Casa Circondariale di Pavia come disposto dall’A.G. competente.
In particolare nell’ambito di una complessa attività di indagine tesa al contrasto di reiterate condotte illecite commesse da appartenenti ai locali movimenti antagonisti e centri sociali, ed in particolare dal movimento di occupazione per la casa “PRENDOCASA Cosenza”, la Digos della Questura di Cosenza nel mese di giugno del 2018 segnalava all’Autorità Giudiziaria diversi soggetti, tra cui il cittadino marocchino T. H., ritenuti responsabili di vari reati fra cui associazione a delinquere finalizzata all’occupazione di edifici, violenza privata, lesioni personali, danneggiamento, furto aggravato continuato di energia elettrica e detenzione di armi.
Lo straniero, che di fatto era alloggiato con la sua compagna e i due figli minori all’interno di uno di questi stabili abusivamente occupati, nel contempo si era reso responsabile di reati gravi tra cui violenza sessuale continuata e lesioni personali nei confronti della donna e di maltrattamenti in famiglia e per tale motivo, dopo la denuncia sporta dalla compagna, nel mese di dicembre del 2018 era stato raggiunto da ordinanza di misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Cosenza e associato al carcere cittadino.
Dopo un periodo di detenzione di circa 11 mesi, il T. H. era poi stato posto agli arresti domiciliari presso l’abitazione della madre ma dopo qualche settimana si era sottratto alla misura rendendosi di fatto irreperibile, fino a far perdere definitivamente le sue tracce.
Per tale violazione il GIP del Tribunale di Cosenza aveva emesso l’ordine di sostituzione della misura degli arresti domiciliari con la misura cautelare in carcere, disponendone quindi la cattura.
Nel prosieguo delle fasi processuali relative al suindicato procedimento penale “Prendocasa”, tuttora in corso presso il Tribunale di Cosenza, essendo stata confermata l’irreperibilità di T. H., l’organo giudicante ne dichiarava lo stato di latitanza.
In ragione di ciò, veniva avviata una serrata attività d’indagine da parte della locale Digos, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza, finalizzata al rintraccio del predetto.
L’indagine, dimostratasi da subito complessa per il fatto che il ricercato si era rifugiato in territorio straniero, ha permesso di ricostruire e tracciare tutti i suoi spostamenti, accertando che in epoche diverse questi aveva trovato rifugio in Francia, Germania, Olanda ed aveva, infine, raggiunto il Regno Unito facendosi accogliere dalle Autorità Inglesi come profugo dichiarando una falsa identità e la nazionalità palestinese.
Indagini serrate che hanno consentito di individuare il latitante nella contea inglese di South Yorkshire del Regno Unito, ove si era rifugiato beneficiando di una sistemazione definitiva, e di ricostruire le sue pregresse vicende giudiziarie avendo commesso altri reati sia in Inghilterra (Londra) che in Germania mentre era latitante.
La determinazione dell’organo giudiziario e la tenacia degli investigatori della Digos della Questura, sapientemente coordinati sotto il profilo operativo dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione del Dipartimento della P.S., che ha curato i rapporti con tutti gli organismi stranieri interessati, ha così consentito di applicare, in luogo del c.d. Mandato di Arresto Europeo (non più operante proprio a seguito dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea), il mandato di arresto disposto secondo il recente Trade and Cooperation Agreement, siglato tra Italia e Gran Bretagna, avanzato a tal riguardo dalla Procura Generale della Corte d’Appello di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica del Tribunale di Cosenza.
Nel dare esecuzione a tale richiesta, la Polizia britannica di New Scotland Yard ha potuto così arrestare il ricercato che è stato estradato ed accompagnato presso lo scalo aereo di Milano – Linate, dove a far scattare le manette c’erano gli investigatori della DIGOS della Questura di Cosenza, collaborati da personale dell’Ufficio Polizia di Frontiera Aerea, che dopo le formalità di rito lo hanno tradotto presso la Casa Circondariale di Pavia per l’espiazione della pena definitiva.