L’EDITORIALE
CATANZARO, 15 AGO 2018 – La tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova, avvenuta ieri (14 agosto 2018), ha avuto ripercussioni in tutto il paese, toccando anche la Calabria. Due delle vittime del crollo del ponte erano originarie della provincia di Catanzaro e viaggiavano su auto diverse.
La prima vittima, Ersilia Piccinini, aveva 40 anni ed era originaria di Sersale. Si trovava sul ponte con il marito Roberto e il figlio Samuele, quando la struttura crollò sotto di loro. Tutti e tre furono sepolti sotto le macerie e persero la vita in pochi istanti. Ersilia era una madre amorevole e una moglie devota, che aveva dedicato la sua vita alla famiglia. Era molto apprezzata nella sua comunità e molti si sono uniti per commemorare la sua scomparsa.
La seconda vittima, Luigi Matti Altadonna, aveva 35 anni ed era originario di Curinga. Dopo aver trascorso un periodo in Calabria, aveva deciso di tornare al nord, nella speranza di un futuro migliore. Purtroppo, quel tragico giorno, il suo sogno di una vita migliore si è interrotto bruscamente. Luigi era un giovane ambizioso, pieno di energia e di passione per la vita. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile nella vita di chi lo conosceva.
Queste due tragedie hanno colpito duramente le comunità di Sersale e Curinga, ma anche la Calabria nel suo insieme. Sono stati momenti di grande dolore e di profonda tristezza, ma anche di solidarietà e di unità. Tante persone si sono unite per ricordare le vittime e per sostenere le loro famiglie. L’intera comunità ha dimostrato una grande forza e una grande resilienza di fronte alla tragedia.
La vicenda del crollo del ponte Morandi ha messo in luce l’importanza dell’infrastruttura stradale e della manutenzione delle opere pubbliche. In Italia, molte infrastrutture sono obsolete e bisognerebbe fare molto di più per garantirne la sicurezza e l’efficienza. Questo è un problema che riguarda l’intero paese e che richiede un impegno congiunto da parte delle autorità, delle imprese e dei cittadini.
Inoltre, la tragedia di Genova ha evidenziato anche la necessità di una maggiore attenzione alla sicurezza sulle strade. Ogni anno, migliaia di persone perdono la vita o subiscono gravi lesioni a causa di incidenti stradali. Sarebbe necessario investire di più nella prevenzione e nella formazione degli automobilisti, per ridurre il numero di vittime sulle nostre strade.
In conclusione, la tragedia di Genova ha lasciato un segno indelebile nella storia del nostro paese e ha colpito duramente anche la Calabria. Le vite spezzate di Ersilia e di Luigi ci ricordano l’importanza della sicurezza sulle nostre strade e dell’investimento in infrastrutture sicure ed efficienti. Sono sfide importanti che richiedono un’azione coordinata e decisa da parte di tutte le parti coinvolte.
Inoltre, è fondamentale non dimenticare le vittime e le loro famiglie, che hanno subito una perdita insostituibile. La solidarietà e il sostegno della comunità sono essenziali per aiutare chi è stato colpito dalla tragedia a superare il dolore e a ricominciare a vivere.
Infine, la tragedia di Genova ci insegna anche l’importanza di apprezzare ogni giorno la vita e le persone che ci sono accanto. Il destino può essere imprevedibile e crudele, ma dobbiamo continuare a sperare e a lottare per un futuro migliore, per noi stessi e per le future generazioni.
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