Crotone: 11 Fermi convalidati per presunti affiliati alla ‘Ndrangheta

Tribunale di Catanzaro
Tribunale di Catanzaro

CROTONE, 6 OTT 2023 – Il Giudice per le indagini preliminari di Crotone, Elisa Marchetto, ha ufficialmente convalidato gli 11 fermi che erano stati eseguiti martedì scorso su disposizione dei sostituti procuratori della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Catanzaro, Domenico Guarascio, Paolo Sirleo e Pasquale Mandolfino. Questo importante sviluppo si inserisce in un’operazione denominata “Garbino”, condotta con determinazione e precisione dalle Squadre Mobili di Catanzaro e Crotone.

L’obiettivo di questa vasta operazione era prendere di mira presunti affiliati alla cosca Pullano di Isola Capo Rizzuto, conosciuta per essere alleata con il clan Arena, uno dei gruppi storici della ‘ndrangheta, la potentissima organizzazione criminale calabrese.

Tra i fermati che hanno visto convalidati i loro provvedimenti ci sono Domenico Cristodaro, 41 anni; Domenico Godano, 38 anni; Fiorello Maesano, 54 anni; Ferdinando Marchio, 40 anni; Tommaso Mercurio, 58 anni; Pasquale Morelli, 76 anni; e Fabrizio, Francesco, Maurizio, Pasquale e Pietro Fiore Pullano, rispettivamente di 59, 43, 29, 73 e 34 anni.

Le accuse mosse contro queste persone sono gravi e varie. A ciascuno di loro vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, usura e spaccio di sostanze stupefacenti. Questi reati mettono in evidenza la vastità delle attività criminali cui si sospetta siano stati coinvolti gli indagati.

Dopo aver convalidato i fermi, il giudice Marchetto ha annunciato la sua incompetenza sul fascicolo processuale, rinviando gli atti al giudice per le indagini preliminari distrettuale di Catanzaro. Sarà quindi quest’ultimo a decidere sull’emissione delle relative ordinanze di custodia cautelare.

Questa operazione rappresenta un ennesimo e significativo colpo inferto alle reti criminali che hanno radici profonde nella regione calabrese. La collaborazione tra le forze dell’ordine e la magistratura antimafia continua a dimostrare l’impegno nel contrastare la ‘ndrangheta e la sua infiltrazione in ogni aspetto della vita sociale ed economica.

L’intero paese resta in attesa degli sviluppi futuri di questa importante inchiesta, che dimostra ancora una volta che lo Stato italiano non esita a lottare con determinazione contro la criminalità organizzata, proteggendo la legalità e la giustizia per tutti i cittadini.