Installata nella giornata di ieri dai tecnici del Servizio Tematico ARIA del Dipartimento provinciale di Crotone dell’Arpacal (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria), è pienamente operativa da questa mattina la stazione mobile di monitoraggio della qualità dell’aria nell’ex discarica comunale di Crotone in località Tufolo – Farina.
L’avvio del monitoraggio della qualità dell’aria, che durerà circa quattro mesi, nelle diverse stagioni, insieme alle attività di prelievo ed analisi del percolato, sono state affidate dal Comune di Crotone al dipartimento pitagorico dell’Agenzia ambientale e rientrano in un più ampio piano di Messa in sicurezza d’emergenza (MISE) dell’ex discarica Comunale.
La stazione mobile Arpacal misurerà, tra gli altri, i parametri dell’arsenico, nichel, piombo, cadmio, benzo[a]pirene, oltre alle altre consuete voci di inquinanti monitorati in occasione di simili azioni di controllo.
Il Comune di Crotone, ha proceduto alla caratterizzazione dell’ex discarica , i cui esiti sono stati validati da ARPACAL ed approvati dal MATTM , ed ha proseguito ad attuare, come deciso in sede di conferenza dei servizi presso il Ministero dell’Ambiente della Tutela del territorio e del Mare, immediati interventi di MISE nel sito.
L’azione dei tecnici Arpacal, infatti, attraverso strumentazione adeguata, tra cui appunto la stazione mobile per il monitoraggio dei principali inquinanti, servirà sia ai fini della verifica dell’efficacia degli interventi di MISE e sia per orientare le future operazioni di MiSP (Messa in sicurezza Permanente ).
Le attività di MISE della discarica di Tufolo – Farina, rientrano nel più ampio territorio del Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Crotone.
La discarica Tufolo – Farina di Crotone ha smaltito i rifiuti urbani prodotti dal Comune di Crotone per un periodo di circa 25 anni che va dal 1976 al 2000. In realtà è molto probabile che gli abbancamenti siano iniziati in epoche antecedenti, presumibilmente negli anni ’60, di cui però non è stata mai trovata alcuna documentazione. A seguito dell’alluvione verificatasi a Crotone nel 1996, sono stati conferiti nella medesima discarica rifiuti e fanghi provenienti dalle operazioni di bonifica dei quartieri allagati.
Il sito costituisce, per le modalità con cui è stata gestita, un’area ad elevato rischio ambientale per la quale è stato necessario decidere e, quindi, adottare con urgenza una serie di interventi ambientali necessari per minimizzare il suo impatto sul territorio circostante, anche in considerazione della relativa vicinanza del sito dai nuovi insediamenti urbani della città.C