Due imprenditori, originari rispettivamente della Capitale e del reggino, sono stati denunciati dal Nucleo di Polizia Tributaria di Crotone per bancarotta fraudolenta nell’ambito di un’indagine delegata dalla locale Procura della Repubblica sul fallimento di una società di capitali crotonese operante nel settore turistico-alberghiero, avvenuto nel dicembre 2013. Per l’imprenditore reggino è inoltre scattata l’aggravante della recidiva, essendo stato già condannato per analogo reato.
Da preliminari accertamenti era emerso che l’azienda era stata posta in liquidazione volontaria nel 2001 senza un motivo ben preciso; tuttavia, la minuziosa attività investigativa svolta dalle Fiamme Gialle pitagoriche ha consentito di rilevare come la società, nonostante l’obbligo di scioglimento sancito dal codice civile, avesse continuato ad esercitare l’attività effettuando operazioni finanziarie e di gestione in danno dei propri creditori.
In questo modo si è determinato, nel tempo, l’aumento esponenziale delle perdite che all’atto della sentenza di fallimento ha superato i tre milioni di euro. A conclusione dell’indagine i finanzieri hanno inoltre accertato la sparizione di parte della documentazione contabile, tra cui il registro dei beni ammortizzabili, allo scopo di ostacolare la ricostruzione della movimentazione degli affari e dei beni patrimoniali dell’impresa.