“L’Ordine Professionale degli Assistenti Sociali della Calabria esprime perplessità in merito all’approvazione del punto all’ordine del giorno. Adottato come primo atto del nuovo Consiglio Regionale, con il quale si impegna la Giunta Regionale a modificare o revocare alcuni atti amministrativi e regolamentari che disciplinano le prestazioni in fatto di Welfare”. Sono queste le parole del presidente del C.R.O.A.S. Calabria Dott. Danilo Ferrara.
“Un timore – evidenzia – sostanziato sul dubbio che dietro tale indirizzo, possano ritrovare linfa quelle forze che da sempre, apertamente o anche in modo celato, si sono opposte alla realizzazione di una riforma attesa, ormai, sin dall’anno 2000”.
Continua Ferrara: “Appare, tuttavia, necessario dare fiducia alla dichiarazione del neo assessore al ramo, Gianluca Gallo, il quale ha assicurato che l’atto consigliare non ha valore amministrativo, né legislativo. Ma apre la strada a quelle modifiche ritenute necessarie da più parti e che, comunque, saranno oggetto di concertazione con le parti sociali”.
“L’auspicio dell’Ordine degli Assistenti Sociali – sottolinea il presidente
del C.R.O.A.S. Calabria – è, pertanto, che in un periodo di estrema crisi aggravata dall’emergenza pandemica in atto, il governo regionale produca tutti gli atti necessari a rimuovere i blocchi al pagamento delle spettanze maturate e dovute alle strutture socio-assistenziali. Ed agli altri soggetti del privato sociale per i servizi erogati. E, non per ultimo, fornisca sostegno ai comuni e alle organizzazioni di volontariato, impegnati a stare accanto alle famiglie ed alle persone meno abbienti”.
“Analogamente,– prosegue Ferrara – si auspica che la Regione metta in campo i necessari supporti in termini di know-how e risorse professionali. Anche mediante un migliore utilizzo delle risorse ministeriali, per accompagnare i comuni nell’acquisizione delle competenze gestionali che gli sono attribuite per legge”.
“Ben vengano – conclude – tutti i necessari accorgimenti e miglioramenti per i quali l’Ordine rappresenta la propria disponibilità a contribuire. Purché la riforma, per la quale la Regione Calabria risulta inattuata da 20 anni, si faccia”.