Il giovane detenuto di origine nordafricana si è impiccato nella sua cella, inutili i tentativi di rianimazione da parte degli Agenti Penitenziari
CORIGLIANO ROSSANO (CS), 26 GEN 2024 – Nel carcere di Corigliano-Rossano in Calabria, si è verificata un’ennesima tragedia, con un detenuto di 34 anni di origine nordafricana che ha deciso di porre fine alla propria vita utilizzando le lenzuola come cappio per impiccarsi. Il tragico episodio ha avuto luogo nel padiglione di media sicurezza, dove il detenuto avrebbe dovuto scontare un anno di pena residua. Purtroppo, nonostante il rapido intervento degli agenti penitenziari nel tentativo di salvarlo, il 34enne era già deceduto al loro arrivo.
Il Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) è intervenuto sulla vicenda, con il segretario generale aggiunto, Giovanni Battista Durante, e il segretario regionale, Francesco Ciccone, che hanno dichiarato: “Ricordiamo che ogni anno la polizia penitenziaria salva la vita a circa 1700 detenuti che tentano il suicidio. Questa volta, purtroppo, nonostante l’immediato intervento e ogni utile iniziativa per rianimare l’uomo, non è stato possibile strapparlo alla morte.”
La notizia del suicidio sottolinea la complessità e la delicatezza della situazione all’interno dei penitenziari calabresi, sollevando interrogativi sulla sicurezza e sulle misure di prevenzione adottate per evitare simili tragedie. La pena residua del detenuto sembrava essere l’ultimo capitolo di una vicenda già difficile, culminata in una scelta irrevocabile che ha lasciato un’impronta indelebile nel contesto penitenziario.
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