I due impiegati dell’Ospedale Pugliese che recentemente sono stati soggetti a una misura interdittiva hanno scelto di non rispondere durante l’interrogatorio. I due dipendenti dell’Ospedale Pugliese, precedentemente colpiti dalla misura interdittiva che imponeva loro di non praticare la professione per 12 mesi, hanno deciso di non rispondere alle domande poste dal giudice per le indagini preliminari, Arianna Roccia. Si è loro imputato di aver effettuato prelievi di sangue a domicilio utilizzando l’attrezzatura dell’Ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro e di aver fatto analizzare i campioni ematici nel laboratorio dello stesso ospedale, senza registrare i prelievi né pagare le relative tariffe.
Secondo le indagini condotte dal nucleo di polizia giudiziaria dei carabinieri di Catanzaro, il comportamento ripetuto dei due operatori sanitari ha provocato danni finanziari alle casse dell’ospedale. Le accuse formulate dalla procura di Catanzaro riguardano i reati di truffa e peculato.
L’équipe difensiva è composta dagli avvocati Velia Lodari, Vittorio Ranieri, Fabio Rizzuti, Giuseppe Pitaro e Maurizio Belmonte.