Salvato escursionista sul Pollino: operazione notturna tra neve e gelo
Una notte che difficilmente dimenticherà il giovane escursionista barese di 27 anni, rimasto ferito durante un’escursione sul massiccio del Pollino. L’incidente è avvenuto l’11 gennaio, quando il ragazzo, a circa 1.800 metri di quota, è scivolato su un sentiero innevato, riportando ferite che gli hanno impedito di proseguire.
L’allarme è stato lanciato dallo stesso escursionista intorno alle 23, utilizzando il suo cellulare. Mentre attendeva i soccorsi, ha mantenuto costantemente il contatto telefonico con i tecnici del Soccorso Alpino, lamentando forti dolori e il freddo intenso. La solitudine e le difficili condizioni ambientali hanno reso la sua situazione psicologicamente fragile, ma i soccorritori lo hanno tranquillizzato fino al loro arrivo.
Tre squadre del Soccorso Alpino sono state attivate: due dalla Basilicata e una dalla Calabria. La prima squadra ha raggiunto il ragazzo intorno alle 3 del mattino, dopo aver affrontato una tormenta di neve e un vento gelido. L’escursionista è stato trovato infreddolito, ma cosciente. Dopo essere stato riscaldato, è stato stabilizzato e sistemato su una barella Rolly, progettata per scivolare sulla neve, con cui è stato trasportato in sicurezza a valle.
Alle 5:30, dopo oltre sei ore di operazioni in condizioni proibitive, il ragazzo è stato affidato al personale del 118, che lo ha trasferito all’ospedale di Lagonegro. Qui è stato trattato per un principio di ipotermia e dimesso poco dopo.
L’intervento ha visto la collaborazione di Vigili del Fuoco e Carabinieri del Nucleo Forestale, sottolineando l’importanza della sinergia tra forze operative in situazioni di emergenza. Questo episodio evidenzia ancora una volta i rischi delle escursioni in montagna, soprattutto in inverno, e l’importanza di essere preparati per affrontare imprevisti.