Familiari costringevano vittima di violenza a ritirare la denuncia: 4 arresti nel reggino

Polizia
Polizia

2 donne e 2 uomini agli arresti domiciliari per minacce alla vittima e tentativo di coercizione attraverso una visita psichiatrica sulla sua capacità di intendere e volere

Nella mattinata odierna, la Polizia di Stato ha arrestato quattro familiari di una giovane vittima di violenza sessuale nel corso di un’operazione condotta presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Palmi. L’azione, coadiuvata dal personale dell’UPGSP della Questura di Reggio Calabria, è stata eseguita in ottemperanza a un’ordinanza del Tribunale di Palmi che ha stabilito gli arresti domiciliari per due donne e due uomini. Gli indagati sono accusati di violenza o minaccia per costringere a commettere reato ed intralcio alla giustizia, reati commessi in concorso tra loro.

La vicenda è strettamente collegata all’Operazione Masnada, condotta dalla Procura della Repubblica di Palmi, che ha portato all’individuazione di 20 soggetti, alcuni minorenni, coinvolti in casi di violenza sessuale di gruppo nei confronti di due vittime minorenni. Alcuni degli indagati sono legati da parentela a esponenti di vertice delle cosche di ‘ndrangheta.

Le indagini hanno rivelato che la vittima aveva subito reiterati episodi di vessazione da parte dei propri familiari, tra cui il fratello, la sorella e i rispettivi compagni. Questi ultimi, contrari alla sua decisione di denunciare, hanno costantemente cercato di ostacolare la sua collaborazione con gli investigatori, cercando in vari modi di costringerla a ritrattare le dichiarazioni rese alle autorità giudiziarie.

Tra gli atti intimidatori commessi dai familiari, vi sono stati tentativi di persuadere la vittima a compiere gesti suicidari e la disattivazione della sua scheda telefonica sotto falso smarrimento. Inoltre, gli indagati hanno cercato di costringere la giovane a sottoporsi a una visita psichiatrica con l’obiettivo di ottenere una certificazione medica che attestasse la sua presunta incapacità di intendere e volere, al fine di invalidare le sue dichiarazioni.

Parallelamente all’esecuzione delle misure cautelari, sono state effettuate perquisizioni personali e locali, durante le quali sono stati sequestrati dispositivi elettronici, informatici e telefoni cellulari. L’operazione testimonia l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare ogni forma di violenza e nell’assicurare giustizia alle vittime di crimini gravi.

LEGGI ANCHE: Operazione ‘Masnada’: arrestati 4 giovani per violenza sessuale