Fratelli Perri liberi dalle accuse
Il Tribunale di Catanzaro ha emesso una decisione significativa riguardante la richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Catanzaro di sottoporre a misure di prevenzione personali e patrimoniali i fratelli Francesco, Pasqualino e Marcello Perri. Questa richiesta è stata respinta, sconvolgendo il caso che ha attirato l’attenzione nazionale.
La Dda di Catanzaro aveva chiesto che i tre fratelli Perri fossero sottoposti a misure di prevenzione personali, tra cui la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel loro comune di residenza per un periodo di cinque anni. Inoltre, la Dda aveva richiesto la confisca dell’intero patrimonio dei fratelli, stimato dalla Guardia di Finanza in circa 800 milioni di euro, sospettato di essere il frutto di attività illecite.
Tuttavia, il Tribunale di Catanzaro ha deciso di respingere queste richieste. In particolare, il Tribunale ha revocato il sequestro preventivo dell’intero patrimonio dei fratelli Perri, che era stato eseguito il 23 febbraio 2022 e amministrato da custodi giudiziari per oltre 18 mesi.
Una delle componenti cruciali che hanno influenzato questa decisione è stata l’analisi dei consulenti tecnici incaricati nell’interesse di Francesco Perri. I dottori Claudio Schiavone e Vittoria Iaquinta, noti esperti a livello nazionale in materia di ricostruzione contabile e sperequazione, insieme alla dottoressa Alessandra Neri, hanno fornito conclusioni determinanti. Il Tribunale ha fatto riferimento alle loro valutazioni e ha basato la sua decisione di respingere la proposta della Procura sulla loro competenza tecnica.
Inoltre, un elemento chiave per la decisione del Tribunale è stata l’assoluzione di Francesco Perri nel processo “Andromeda” da parte del Tribunale di Lamezia Terme. Questa assoluzione è stata emessa a causa della mancanza di prove che avrebbero legittimato l’applicazione delle misure di prevenzione personali e patrimoniali contro Francesco Perri e i suoi fratelli.
Il collegio difensivo dei fratelli Perri, composto dagli avvocati Francesco Gambardella, Michele Cerminara, Aldo Ferraro e Salvatore Staiano, con la collaborazione di Giuseppe Mussari, Marta Staiano e Livio Muscatiello, ha svolto un ruolo cruciale nel garantire che i diritti dei loro clienti fossero adeguatamente difesi.
Questa decisione del Tribunale di Catanzaro rappresenta un importante sviluppo nella vicenda dei fratelli Perri e solleva interrogativi sulla solidità delle prove presentate dalla Dda di Catanzaro. La decisione sottolinea l’importanza di un processo legale equo e la necessità di basare le misure di prevenzione su prove solide e concrete.