Fumo tra i giovanissimi in Italia: il 22% dei teenager è dipendente, gli oncologi chiedono un aumento drastico del prezzo delle sigarette per contrastare il fenomeno
Il fumo di sigaretta è diventato un’abitudine sempre più diffusa tra i giovani italiani, con il 22% degli adolescenti sotto i 17 anni che fuma regolarmente. Un dato allarmante che preoccupa i medici e gli oncologi, i quali chiedono misure più incisive per ridurre il fenomeno e disincentivare i giovanissimi dal cadere nella trappola della dipendenza.
I numeri parlano chiaro: tra gli adolescenti, circa l’11% consuma più di mezzo pacchetto di sigarette al giorno. E, sebbene il tabagismo continui a essere un problema per tutte le fasce di età, è significativo che oltre il 44% dei fumatori abituali abbia iniziato la propria abitudine da minorenne. Un dato che sottolinea l’importanza di intervenire il prima possibile, per evitare che il vizio diventi una vera e propria dipendenza.
In questo contesto, gli oncologi italiani, tra cui Francesco Perrone (presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, Aiom) e Saverio Cinieri (presidente di Fondazione Aiom), chiedono un deciso aumento del prezzo dei pacchetti di sigarette. L’idea è di innalzare il costo di ogni pacchetto di 5 euro, con l’obiettivo di rendere le sigarette meno accessibili, soprattutto per i giovani, spesso studenti o lavoratori alle prime esperienze.
Secondo i professionisti, l’aumento dei prezzi potrebbe rappresentare una misura preventiva particolarmente efficace nei confronti di chi sta appena iniziando a fumare. Un pacchetto che costasse il doppio rispetto agli attuali 5-6 euro sarebbe percepito come troppo oneroso, spingendo i minorenni a rinunciare al fumo. L’incremento del prezzo avrebbe, inoltre, il doppio vantaggio di finanziare il sistema sanitario nazionale, che sta affrontando gravi difficoltà, e di ridurre i danni sanitari legati al tabagismo.
I numeri relativi alle patologie causate dal fumo sono impressionanti: in Italia si contano almeno 27 malattie fumo-correlate, dalle patologie oncologiche a quelle respiratorie e cardiovascolari, fino ai danni alla salute sessuale maschile. In particolare, il tumore al polmone, principale causa di morte tra i fumatori, causa oltre 35.000 decessi all’anno nel Paese. A questi vanno aggiunti i costi socio-sanitari, che solo per il cancro ai polmoni ammontano a oltre 2,5 miliardi di euro ogni anno.
L’Italia, però, è ancora tra i Paesi con i pacchetti di sigarette più economici, con un prezzo medio di 5-6 euro, mentre in altri Stati europei si arriva anche a 12-15 euro per pacchetto. La proposta di aumentare il prezzo per ridurre il consumo è supportata da dati che dimostrano come un innalzamento delle accise possa ridurre significativamente l’uso di tabacco, soprattutto tra i giovani. Non è un caso che il 62% degli italiani sia favorevole a un aumento del prezzo a 10 euro per pacchetto.
Oltre alla campagna nazionale contro il fumo, Aiom e Fondazione Aiom hanno anche annunciato un’iniziativa internazionale, “Aiom Incontra l’Africa”, che vedrà una delegazione dell’associazione partire per la Tanzania nel 2025. L’obiettivo è rafforzare la cooperazione con il Bugando Medical Center di Mwanza, dove l’oncologia è attiva dal 1999, e proseguire il supporto alla ricerca e alla formazione di oncologi locali. Un segno concreto dell’impegno internazionale della comunità scientifica italiana nel promuovere la salute globale.