“Oggi possiamo e dobbiamo assumerci la responsabilità di un’azione mirata a una corretta ed efficace gestione dei rifiuti nel nostro territorio”. È quanto ha sottolineato Sergio Abramo scrivendo ai sindaci della Provincia di Catanzaro in merito alla necessità di far approvare dai rispettivi Consigli comunali, entro il prossimo 22 gennaio, lo schema di convenzione che stabilisce la costituzione delle Comunità d’Ambito territoriale ottimale (Ato) per la gestione del servizio rifiuti in forma associata.
Per come disposto dalla legge regionale nr. 14/2014 e, successivamente, dalla delibera di Giunta regionale nr. 381 del 13 ottobre 2015, il Comune di Catanzaro è capofila dell’Ato omonimo, che comprende l’intero territorio provinciale, ed è anche capofila di uno dei tre sottoambiti di raccolta ottimale (Aro). Gli altri due sono quelli di Lamezia Terme e Soverato.
Con il testo inviato ai colleghi, e inoltrato anche al Prefetto Latella, al governatore Oliverio e al dirigente generale del dipartimento regionale Ambiente, Domenico Pallaria, Abramo ha richiamato tutti i Municipi alla necessità di approvare lo schema di convenzione entro la data prevista per non incorrere in un nuovo commissariamento. Non a caso il primo cittadino del Capoluogo calabrese ha ricordato che uno dei problemi principali della regione è proprio quello che riguarda la gestione dei rifiuti, un problema mai risolto nonostante la lunga e inconcludente stagione commissariale che, oltretutto, non ha mai dato la possibilità ai responsabili degli Enti locali, e quindi degli stessi territori interessati, di “agire in prima persona”.
La costituzione delle Comunità d’Ambito e la partecipazione obbligatoria (per come previsto dall’ultima Finanziaria) dei Comuni – ha rimarcato ancora Abramo – è un primo passaggio che consente agli amministratori di ritornare ad assumere un ruolo centrale nelle scelte e nella gestione di un comparto così importante qual è quello dei rifiuti. “È un’occasione da non perdere – ha concluso – per rimettere ordine in un settore che per troppo tempo è stato lasciato al di fuori delle decisioni delle amministrazioni comunali e degli stessi cittadini