Qualche giorno fa, a Marcellinara , una coppia di genitori si era recata in caserma perché accortasi della sparizione di un grosso quantitativo d’oro custodito all’interno della loro abitazione. Le modalità del presunto furto, effettuato senza alcuna effrazione e senza che le vittime se ne rendessero conto, sono subito apparse inverosimili agli investigatori della locale stazione che hanno avviato tutti gli accertamenti del caso partendo proprio dalla refurtiva.
La serrata ricerca dei militari dell’Arma, condotta a tutto campo, ha riguardato anche alcuni esercizi “Compro oro”, convinti che il responsabile del furto, o comunque della sparizione dei monili, li avesse subito “cambiati” in denaro. Anche in questo, come in altri casi che hanno visto all’opera sempre i Carabinieri della Compagnia di Catanzaro, l’intuizione degli investigatori si è rivelata risolutiva.
Presso un esercizio del capoluogo, infatti, i militari della Stazione di Marcellinara hanno rinvenuto tutti i monili sottratti, prima che questi potessero essere fusi, addivenendo anche alle esatte generalità di colui che aveva versato i manufatti in cambio di denaro, ammontante a 2000 euro. Si tratta di un giovane gimiglianese, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, il quale, dalla ricostruzione dei fatti, è emerso abbia circuito la figlia minorenne della giovane coppia, dopo averla “agganciata” tramite un social network, facendo leva sui nobili sentimenti della giovanissima ragazza, al fine di farsi consegnare l’oro detenuto in casa.
E’ scattata quindi la denuncia per il giovane gimiglianese che dovrà rispondere dei reati di circonvenzione di incapace e ricettazione.
L’intera refurtiva, posta sotto sequestro, verrà restituita alla giovane coppia.
Le indagini sono tuttora in corso per verificare se lo stesso giovane abbia utilizzato il proprio ascendente anche su altre giovani ragazze dei comuni limitrofi.