L’EDITORIALE
Gimigliano, un piccolo borgo in provincia di Catanzaro, è stato il luogo di un evento magico e suggestivo che ha attirato l’attenzione di molte persone. La serata era molto fredda e la temperatura era di zero gradi, ma ciò non ha fermato l’entusiasmo dei presenti. Una marea di gente ha preso d’assalto il borgo per assistere alla scesa della Befana dal campanile della Chiesa Madre su una terrazza di un’abitazione di Corso America.
La scena era incantevole, illuminata da un faro che ha reso tutto ancora più suggestivo e magico. La Befana è stata impersonata da Antonio Paonessa, un bravo spazzacamino che ha avuto l’idea di organizzare questa iniziativa. Il pubblico ha potuto assistere con emozione allo spettacolo e tutto l’intero percorso è stato seguito grazie anche a un occhio di bue che seguiva il percorso della Befana.
Il volo di ben 110 metri, tanto è stato lungo il percorso, che la vecchina, impersonata dal bravo spazzacamino Antonio Paonessa ha portato a termine con qualche difficoltà. Purtroppo, la carrucola si è bloccata dopo pochi minuti dalla partenza e lo spazzacamino è rimasto sospeso nel vuoto per diversi minuti durante il volo della Befana. Tanta paura, attimi di suspance, ma il bravo Totò riesce a riprendere il controllo della situazione e a portare a termine ugualmente l’impresa con successo.
Sorprende il fatto che una manifestazione di questa portata sia stata organizzata non dal comune, ma da un privato cittadino. La determinazione e la passione di Antonio Paonessa hanno reso possibile un evento che ha reso felici tante persone e ha portato lustro al borgo di Gimigliano. L’iniziativa dimostra che con un po’ di impegno e creatività, si possono realizzare progetti che uniscono la comunità e valorizzano il territorio.
In un periodo in cui le difficoltà sembrano prevalere, l’esempio di Antonio Paonessa ci insegna che con il giusto spirito e la volontà di fare la differenza, è possibile realizzare grandi cose. La Befana di Gimigliano resterà nella memoria di tutti coloro che hanno partecipato e dimostra che anche un piccolo borgo può diventare un luogo magico, grazie alla passione e alla dedizione dei suoi abitanti.
