Giornata della Memoria: ricordare per non dimenticare

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Giornata della memoria

Il 27 gennaio segna il ricordo della liberazione di Auschwitz e il dovere di preservare la memoria storica delle atrocità dell’Olocausto, per educare le generazioni future al rispetto dei diritti umani

Ogni anno, il 27 gennaio, si celebra la Giornata della Memoria, un’occasione per riflettere sulle atrocità della Shoah e per mantenere vivo il ricordo di uno dei capitoli più oscuri della storia dell’umanità. Questa data, scelta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2005, coincide con l’anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, avvenuta nel 1945 da parte dell’Armata Rossa.

La memoria come responsabilità collettiva

La Giornata della Memoria non è solo un momento di commemorazione, ma anche un invito a guardare al passato per costruire un futuro migliore. La Shoah, con i suoi sei milioni di vittime ebree, rappresenta una ferita ancora aperta, un monito contro l’indifferenza, il razzismo e l’odio. Accanto agli ebrei, milioni di altre persone – rom, omosessuali, oppositori politici, disabili – furono perseguitate e uccise nei campi di sterminio nazisti.

In tutta Italia, e nel mondo, si organizzano eventi, mostre, proiezioni e incontri per sensibilizzare le nuove generazioni. Testimoni diretti come Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, continuano a condividere le loro storie, affinché il ricordo non si perda con il trascorrere del tempo.

Il valore dell’educazione

Le scuole svolgono un ruolo cruciale in questa giornata. Attraverso letture, film e testimonianze, gli studenti hanno l’opportunità di confrontarsi con le vicende storiche e di comprendere l’importanza dei valori democratici e del rispetto delle diversità. Celebrare la Giornata della Memoria significa anche riflettere su come evitare che simili tragedie possano ripetersi.

Non dimenticare per non ripetere

In un periodo storico in cui il negazionismo e il revisionismo storico trovano spazio in alcuni ambienti, la Giornata della Memoria diventa un baluardo contro l’oblio. Ricordare le vittime della Shoah e gli orrori del nazismo non è solo un atto di giustizia, ma un dovere morale.

“La memoria non è un esercizio sterile,” afferma spesso Liliana Segre, “ma un antidoto contro l’indifferenza.” Ed è proprio l’indifferenza che dobbiamo combattere, coltivando empatia, consapevolezza e responsabilità verso il prossimo.

La Giornata della Memoria ci ricorda che il passato non è mai così lontano e che la storia può ripetersi se non vigilata. Il ricordo delle vittime e degli orrori della Shoah non deve limitarsi a un giorno, ma deve essere parte integrante del nostro vivere quotidiano. Solo così possiamo sperare in un mondo più giusto e umano.