Si chiama Giuseppe Calabrò, 87 anni, ed era presente in aula per l’udienza di ieri, a Milano, per essere stato operato al rene sbagliato.
A processo due chirurghi dell’ospedale milanese Fatebenefratelli che hanno risposto di lesioni colpose aggravate per avergli asportato per errore il rene sinistro sano, al posto di quello destro ammalato di tumore.
Il fatto è successo il 5 dicembre 2017.
“Sono qui perché spero che questo mio caso possa essere di monito per altri. Oggi si fanno moltissimi interventi senza guardare il risultato, il mio è stato solo un caso eclatante fra tanti altri casi”.
“Per me questa vicenda è stata una grande delusione – ha continuato Calabrò – ero venuto a Milano perché le strutture presenti qui mi davano più garanzie e invece è stata una grande delusione”. E ancora: “E’ impensabile che ci possa essere un caso del genere, e che ci siano questi errori così impressionanti”.
Il dibattimento è stato rinviato al 9 dicembre per consentire ai medici di presentare una nuova offerta risarcitoria dopo che nei mesi scorsi la cifra proposta non è stata ritenuta congrua. La parte lesa ha chiesto un milione e mezzo di euro.
L’anziano, che ha una neoplasia, era partito da Reggio Calabria alla volta di Milano per effettuare l’asportazione del rene.
Oggi è costretto a frequenti viaggi nel capoluogo lombardo per sottoporsi a terapie endoscopiche.
In ogni caso dovrà asportare il rene ammalato perché, per l’età, non può subire trapianti.
Il figlio riferisce che nessuno avrebbe “segnato” con un pennarello il rene da operare.
Annamaria Gnisci