La ‘ndrangheta collabora con le mafie albanesi: l’allarme del procuratore Gratteri

Nicola Gratteri
Nicola Gratteri

Il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, lancia un allarme riguardo alla ‘ndrangheta e alla sua attuale collaborazione con le organizzazioni criminali albanesi. Secondo Gratteri, la ‘ndrangheta rimane ancora il leader del traffico di droga nel mondo, come dimostrano i rapporti dell’ONU, dell’Interpol e di Eurojust. Tuttavia, l’organizzazione criminale sta ora collaborando con le mafie albanesi e la maffia, terza generazione di un’organizzazione nordafricana. Lo ha detto Gratteri, in un’intervista al quotidiano La Stampa.

Il procuratore di Catanzaro ha anche evidenziato che i Paesi Bassi sono diventati il crocevia del traffico mondiale di stupefacenti, ma non ci hanno ascoltato. Secondo Gratteri, se avessero adottato il sistema giudiziario italiano, sarebbero riusciti a contrastare meglio il fenomeno, ma non l’hanno fatto.

La collaborazione tra la ‘ndrangheta e le mafie albanesi è una novità preoccupante, soprattutto perché entrambe le organizzazioni sono molto strutturate e hanno notevoli risorse finanziarie. Gratteri ha anche fatto notare che la mafia albanese sta cercando di copiare la legislazione antimafia italiana e ha stanziato 100 milioni di euro per costruire nuove carceri.

La situazione è particolarmente grave in Colombia, dove la ‘ndrangheta e le mafie albanesi stanno iniziando a formare delle joint venture. Questo significa che le organizzazioni criminali stanno lavorando insieme per gestire il traffico di droga in modo più efficiente.

Secondo Gratteri, la riforma della ministra Cartabia ha fatto disastri nell’ultimo anno e mezzo, perché non è stata in grado di affrontare il fenomeno del traffico di droga in modo efficace.

In conclusione, la situazione è estremamente preoccupante e richiede un intervento urgente. Le organizzazioni criminali stanno diventando sempre più strutturate e stanno collaborando tra di loro per gestire il traffico di droga in modo più efficiente. È importante che i Paesi europei agiscano immediatamente per contrastare questo fenomeno e adottino misure simili a quelle della legislazione antimafia italiana. Solo così si potrà proteggere la società da questi pericoli.

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