Parma ha ospitato il “Festival della Parola”, un evento che ha dato voce a numerose personalità influenti provenienti da vari settori. Tra gli ospiti illustri, il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha affrontato una tematica cruciale: la necessità di un sistema giudiziario più robusto per contrastare il dilagare delle organizzazioni criminali in Italia. Con uno sguardo rivolto all’Emilia Romagna, Gratteri ha sottolineato come le mafie non siano semplicemente infiltrate, ma radicate profondamente nel tessuto sociale ed economico della regione.
Gratteri ha affermato con fermezza che il sistema giudiziario attuale deve essere trasformato in un meccanismo più efficiente, severo e intransigente nei confronti di coloro che intendono infrangere la legge. “Stiamo facendo abbastanza?” si è chiesto il procuratore, rispondendo con un netto “no“. È necessario agire con maggior determinazione per combattere le organizzazioni criminali e preservare la sicurezza dei cittadini.
Concentrandosi sul problema delle infiltrazioni mafiose in Emilia Romagna, in particolare della ‘ndrangheta, il procuratore capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha sottolineato che le mafie si insediano dove vi è denaro e potere, mirando alle regioni più ricche. La loro capacità di mimetizzare la ricchezza rende queste zone un terreno fertile per attività illecite, in quanto le organizzazioni criminali traggono vantaggio da una maggiore produttività e redditività. Le parole di Gratteri sono state inequivocabili: le mafie sono radicate nell’Emilia Romagna, non si sono limitate a infiltrarsi. Nel corso degli anni, il fenomeno è stato sottovalutato e negato, diffondendo l’erronea convinzione che le mafie non fossero presenti nella regione, affidandosi agli “anticorpi” accumulati durante la lotta contro il nazismo e il fascismo. La triste realtà, invece, è che le mafie erano già presenti sul territorio.
Gratteri ha poi approfondito il coinvolgimento delle organizzazioni criminali nel settore della ristorazione, includendo alberghi, ristoranti e pizzerie. Inoltre, ha evidenziato la loro presenza nell’edilizia, dove si dimostrano particolarmente abili. La ‘ndrangheta si interessa anche all’acquisizione di terreni e latifondi per ottenere ingenti contributi dalla Comunità Europea o dalle regioni, tra cui la Regione Emilia Romagna.
Per Gratteri, è fondamentale creare un sistema giudiziario completamente diverso da quello attuale, caratterizzato da maggiore efficienza e severità, che renda meno conveniente per chiunque intenda commettere reati. La sua chiara visione è che, nonostante gli sforzi finora compiuti, non si stia facendo abbastastanza,
Continuando il discorso, Gratteri ha sottolineato che è necessario un impegno maggiore da parte di tutti per affrontare il problema delle infiltrazioni mafiose. Serve coerenza e un approccio coordinato per contrastare efficacemente la criminalità organizzata. Il procuratore ha evidenziato l’importanza di un sistema penale processuale e detentivo proporzionato alla gravità dei crimini commessi.
La lotta contro le mafie richiede un impegno costante e una volontà politica di adottare misure concrete per debellarle. È necessario un approccio olistico che coinvolga non solo le forze dell’ordine, ma anche istituzioni, società civile e cittadini. La consapevolezza dell’esistenza delle mafie in diverse regioni del paese è il primo passo verso la loro sconfitta.
La presenza di Nicola Gratteri al “Festival della Parola” ha contribuito a portare l’attenzione sulla grave minaccia che le mafie rappresentano per l’Italia. Il suo appello per un sistema giudiziario più duro e efficiente è un richiamo a un impegno collettivo per contrastare la criminalità organizzata e ripristinare lo stato di diritto nel paese.
È fondamentale che le istituzioni, a tutti i livelli, ascoltino queste parole e agiscano di conseguenza. Un sistema giudiziario più severo, unito a politiche di prevenzione e sensibilizzazione, può contribuire a smantellare le reti criminali e restituire sicurezza e fiducia alla società italiana.
La presenza delle mafie non deve essere sottovalutata o negata in nessuna regione del paese. È solo attraverso uno sforzo comune, una maggiore cooperazione e una volontà ferma che l’Italia potrà liberarsi delle catene della criminalità organizzata. Solo allora potremo costruire un futuro in cui il potere e la legalità prevalgano sulla corruzione e sull’illegalità.