I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, sempre particolarmente attenti a dare pronte ed efficaci risposte ai reati in danno alle vittime vulnerabili, continuano l’impegno profuso nell’ambito della rete di supporto antiviolenza, realizzata in sintonia con le “linee guida” del protocollo operativo “Codice Rosso” stabilito dal Procuratore della Repubblica in attuazione delle direttive sancite dalla Legge n.69 del 2019.
L’impegno dell’Arma a tutela delle c.d. fasce deboli (donne, anziani, bambini, diversamente abili), passa attraverso una rete che, grazie alla capillare distribuzione sul territorio delle Stazioni Carabinieri e alla presenza di una “task force” specializzata di carabinieri operante a livello provinciale, costituita da personale addestrato e professionalmente qualificato per la trattazione di casi di “violenza di genere”, permette di essere sempre pronti a recepire i segnali di disagio delle vittime, facendo accrescere la fiducia nelle Istituzioni e il convincimento a denunciare.
I risultati sono evidenti nei dati. Solo nel 2020, 24 sono state le denunce, 7 gli arresti in flagranza o su ordinanza di custodia cautelare, per maltrattamenti in famiglia, stalking o violenza, diverse le misure cautelari scaturite a fine indagini e i provvedimenti di “allontanamento da casa” o del “divieto di avvicinamento alla vittima”, emessi dall’Autorità Giudiziaria.
In tale quadro, emerge l’azione degli uomini dell’Arma, nella Provincia di Reggio Calabria, che nei diversi casi di violenza di genere trattati, è risultata decisiva, nell’agire tempestivamente, nell’adottare precise modalità operative e specifiche misure di contrasto di tale fenomenologia delittuosa che, sotto il costante coordinamento dell’Autorità Giudiziaria, hanno in ogni occasione, consentito di prevenire il degenerare della situazione e tutelare, le vittime vulnerabili.
Alcuni tra i casi più eclatanti, verificatisi da inizio anno:
a Reggio Calabria – Catona, i carabinieri hanno arrestato B.M, 44enne del posto, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, in esecuzione al provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal tribunale di Reggio Calabria , per minacce e violenze fisiche continue nei confronti della moglie, la quale, a seguito di ulteriore lite, avvenuta presso il proprio domicilio, riportava diagnosi di “contusioni ed escoriazioni multiple in riferita aggressione” con prognosi giorni di 10 (dieci);
i carabinieri della Compagnia di Palmi, hanno arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in regime degli arresti domiciliari, R.A., 21enne del posto. Il provvedimento è scaturito ad esito di articolata attività d’indagine condotta dai militari dell’Arma, che ha consentito di determinare nei confronti del giovane, un robusto quadro probatorio in ordine ai maltrattamenti in famiglia in danno della madre e della sorella minore, nei confronti delle quali aveva posto in essere reiterate violenze fisiche e psicologiche;
decisivo è stato l’intervento dei carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria nel mese scorso, a seguito del quale, hanno denunciato, C.M., 29enne del posto, in quanto in preda ad un forte stato di agitazione causato dall’assunzione di superalcolici, si era reso responsabile di condotte violente e minacce aggravate nei confronti della moglie, causandole lesioni personali da arma da taglio, evitando così che si arrivasse al peggio.
Tra gli avvenimenti più recenti:
degna di menzione, l’ articolata attività d’indagine condotta dai carabinieri della Compagnia di Villa San Giovanni, grazie alla quale si è arrivati all’identificazione e alla denuncia di 5 minori, autori di reiterate condotte vessatorie nei confronti del loro compagno di classe, affetto da disturbo, cagionandogli un perdurante stato d’ansia e di timore, costringendolo a compiere atti sessuali di autoerotismo e visionare filmati erotici durante l’orario scolastico, a subire costanti ingiurie, minacce di morte e percosse (schiaffi e pizzichi);
i carabinieri della Compagnia di Locri, hanno arrestato C. S. , 47enne del luogo, in esecuzione di ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con divieto di comunicare con la p.o. con qualsiasi mezzo, emessa dal tribunale di Locri.
Il provvedimento è giunto ad esito di attività info-investigativa posta in essere dai militari dell’Arma, che ha documentato come la donna con condotte reiterate, abbia minacciato e molestato l’ex fidanzato nel tentativo di riprendere la relazione sentimentale, costringendolo ad alterare le proprie abitudini di vita;
a Reggio Calabria – Rione Modena, i carabinieri hanno arrestato E.E., 54enne reggina, per atti persecutori posti in essere nei confronti dell’ex marito. La donna, si era già resa responsabile da diverso tempo di condotte vessatorie consistenti in molestie a mezzo telefono, minacce, insulti e appostamenti sotto l’abitazione nei confronit dell’ex marito e della nuova compagna di lui.
Un tortura andata avanti per diverso tempo, fin quando arrestata dai militari dell’Arma e, su disposizione dell’AG giudicante, è stata sottoposta alla misura del “divieto di avvicinamento” all’ex marito ed alla compagna nonché successivamente a quella degli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria;
risale a qualche giorno fa, l’ultimo caso, in cui i Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria, a conclusione di complessa indagine, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari in una struttura riabilitativa, nei confronti di B.A, 26enne reggino, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria, resosi protagonista di ripetuti episodi di maltrattamenti, ingiurie e lesioni personali tra le mura domestiche.
Le risultanze investigative hanno permesso di acclarare che il giovane, assuntore abituale di sostanze alcooliche e stupefacenti, soprattutto nell’ultimo anno, era solito rientrare a casa la sera in stato di ebbrezza e vessare con violenze fisiche e psicologiche, i genitori conviventi e il fratello.
Continua, in quest’ottica, la costante azione di sensibilizzazione e formazione dei Carabinieri di concerto con l’autorità Giudiziaria, con l’unico scopo di offrire da un lato, sempre maggiori tutele alle vittime di violenza di genere e risposte sempre più rapide dall’altro.