L’eccezionale ritrovamento di reperti storici affidati al museo di Capo Colonna rivelano la ricchezza del patrimonio archeologico calabrese
CROTONE, 18 APR 2024 – Presso il Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna, un momento significativo ha segnato la restituzione di 83 preziosi beni culturali al Soprintendente A.B.A.P. per le province di Catanzaro e Crotone. Il Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza ha presieduto la cerimonia, sottolineando il valore di questo gesto per la tutela della storia e dell’identità collettiva.
Il recupero di questi tesori è stato possibile grazie a indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Crotone, sotto la guida del Nucleo Carabinieri T.P.C. di Cosenza. Le attività investigative, che si sono estese dal maggio 2017 all’agosto 2023, hanno portato alla luce un intricato sodalizio criminale, operante su vasta scala nazionale e internazionale. Questo gruppo criminale era coinvolto in una serie di reati contro il patrimonio culturale dello Stato, tra cui danneggiamento, traffico illecito e esportazione di reperti archeologici.
L’impegno dei Carabinieri ha permesso di smantellare questa rete criminale, con l’emanazione di misure cautelari nei confronti di 23 individui e il sequestro di numerosi reperti. Inoltre, un’ulteriore indagine ha portato al recupero di reperti e di un antico cannone navale del XVII secolo, che è stato riutilizzato come ornamento in una residenza privata nelle vicinanze del Parco archeologico di Capo Colonna.
La stretta collaborazione tra le forze dell’ordine e gli esperti della Soprintendenza A.B.A.P. e dell’Università della Calabria ha giocato un ruolo fondamentale nel determinare l’origine e l’importanza storica dei reperti recuperati. La varietà dei reperti, che spaziano dall’età del ferro all’età romana, offre preziose testimonianze della storia e della cultura della regione.
La restituzione di questi beni al patrimonio nazionale è il risultato di un impegno congiunto tra le autorità competenti e il supporto di professionisti altamente specializzati. Questo gesto non solo preserva la memoria storica della Calabria, ma riafferma l’importanza della collaborazione e della determinazione nel proteggere il nostro patrimonio culturale per le generazioni future.
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