Da una nota Ansa del 16 ottobre 2019, “in Italia nel 2018 il 27,3% della popolazione è risultata essere a rischio povertà o esclusione sociale contro il 25,5% del 2008: lo ha reso noto oggi Eurostat precisando che il nostro Paese figura tra i sette Ue dove oltre un quarto della popolazione è a rischio. Al primo posto si colloca la Bulgaria (32,8%) mentre l’Italia figura al sesto davanti alla Spagna (26,1%).”
Oggi, si dedica la terza giornata riflettendo sulla povertà nel mondo e purtroppo i dati non sono confortanti.
La Lombardia è sempre più povera
Da uno studio effettuato dal Sole 24 Ore, che analizza i dati 2018 della Caritas, in Lombardia, regione che da sempre è considerata ricca, la povertà è aumentata. Non si tratta solo di stranieri che comunque sono in percentuale maggiori, ma anche di italiani. Donne, per la maggior parte, e over 50. I problemi sono legati alla mancanza di un lavoro e all’abitazione.
Il comunicato del Vaticano
Se da un lato, l’analisi statistica è drammatica, non lo è nemmeno il comunicato emesso dal Vaticano per celebrare questa giornata. Nel messaggio di Papa Francesco è riportato questo pensiero universale:
“Dramma nel dramma, non è consentito loro di vedere la fine del tunnel della miseria. Si è giunti perfino a teorizzare e realizzare un’architettura ostile in modo da sbarazzarsi della loro presenza anche nelle strade, ultimi luoghi di accoglienza. Vagano da una parte all’altra della città, sperando di ottenere un lavoro, una casa, un affetto… Ogni eventuale possibilità offerta, diventa uno spiraglio di luce; eppure, anche là dove dovrebbe registrarsi almeno la giustizia, spesso si infierisce su di loro con la violenza del sopruso. Sono costretti a ore infinite sotto il sole cocente per raccogliere i frutti della stagione, ma sono ricompensati con una paga irrisoria; non hanno sicurezza sul lavoro né condizioni umane che permettano di sentirsi uguali agli altri. Non esiste per loro cassa integrazione, indennità, nemmeno la possibilità di ammalarsi. “
I dati povertà Istat e Eurostat
L’Eurostat europeo sottolinea che c’è stata una riduzione della povertà, in questi ultimi dieci anni, nell’Unione Europea. L’obiettivo fissato per il 2020 di ridurre di 20 milioni la popolazione a rischio resta però lontano.
Secondo l’Istat, in Italia, in povertà estrema sono oltre 1,8 milioni di famiglie per un totale di 1,26 milioni di minori.
La percezione della povertà degli italiani
Abbastanza inquietante è la percezione che gli italiani hanno riguardo le cause della povertà in Italia.
Da una domanda semplice e diretta agli utenti “Papà perché siamo poveri?”, all’interno della campagna “La Voce Dei bambini” di Oliviero Toscani, i commenti del popolo del web sostiene che la causa della povertà delle famiglie in Italia è collegata con l’immigrazione (25%). Poi c’è chi invece, attribuisce la colpa al mal governo del nostro Paese (40%).
Collegato a questi due aspetti, c’è poi chi ricollega il fenomeno all’evasione fiscale (5%).
Non manca il solito attacco al mondo dell’associazionismo (10%).
“Andate in Vaticano, bussate e vi sarà aperto” in questa modalità il popolo web addicted si esprime per il 7%.
L’India è la più povera
All’indomani dell’assegnazione del Premio Nobel per l’economia, i dati secondo alcuni economisti che da anni studiano come poter alleviare la povertà globale, affermano che oltre 5 milioni di bambini hanno beneficiato del tutor correttivo nelle scuole in India. Paese con un quarto dei poveri del mondo.
La politica italiana ignora volutamente 18 milioni di poveri da sempre
Secondo Giuseppe di Marzo de L’Espresso di Repubblica:
“Dovremmo tornare ai tempi della guerra per avere parametri e numeri simili a quelli che sono sotto i nostri occhi oggi: 18,6 milioni a rischio esclusione sociale, 9,6 in povertà relativa, 5 in povertà assoluta, 11 non si possono più curare, 4 sono lavoratori poveri, più di un milione i minori nell’indigenza. Una vergogna che è stata elusa e resa invisibile in questi anni. Nel frattempo, sono triplicati i miliardari: più di 40. A dimostrazione che i soldi ci sono mentre ci veniva detto il contrario. Si è preferito spostare l’attenzione altrove e personalizzare il dibattito politico, invece che affrontare le ragioni che ci hanno portato ad una situazione insostenibile e lavorare per costruire le alternative ad una situazione che non possiamo più accettare. Dopo 10 anni di politiche sbagliate gli esiti sono disastrosi e rappresentano una minaccia per la democrazia.”
http://espresso.repubblica.it/attualita/2019/10/16/news/poveri-politica-ignora-1.339694
Il Fondo Monetario Internazionale sulla riduzione della povertà mondiale
Kristalina Georgieva, amministratore delegato FMI, afferma: “Dobbiamo proteggere i benefici del commercio perché è così prezioso per la crescita, per l’occupazione, per la riduzione della povertà”.
Ma le tensioni commerciali peggiorano ulteriormente e questo determina un netto indebolimento della crescita economica globale.
La Calabria e il rischio povertà
Se da un lato lo scenario preoccupa, in Calabria il rischio di povertà per la popolazione è leggermente calato. La percentuale delle persone a rischio è infatti scesa dal 36,4 di al 32,7%.